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Filippa 2 - Finalmente a casa!
Data: 22/02/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: Filippa2, Fonte: EroticiRacconti
Per mesi avevo sempre risparmiato il più possibile. Mi arrangiavo a tavola, facevo la spesa con i buoni pasto del datore di lavoro e ben spesso inviavo un pacco postale a casa con generi alimentari non deperibili. Qualche volta includevo anche un capo di abbigliamento acquistato in qualche outlet per mio marito o per il piccolino. Ma dopo mesi e mesi di privazioni, decisi di spendere un po’ di soldi per me. Presi contatti con il più elegante resort della zona e prenotai la suite per una notte. Volevo trascorrere l’ultima notte con l’uomo che amavo. Scelsi il mercoledì, solo per un fatto economico…. La suite nei giorni di fine settimana aveva dei prezzi proibitivi. Informai Donato e c’incontrammo mercoledì verso le ore 17. Ma Donato mi apparve diverso. Mi parlò subito, quasi per precisare qualche circostanza: “Ho finito il mio turno ora e per domani ho preso un giorno di ferie. A casa ho detto che avrei accompagnato un paziente appena dimesso per istruirlo alle cure domiciliari e rimanere con lui la notte. Ma sono nei guai. Sono laureato in scienze infermieristiche; svolgo come sai il mio lavoro nel reparto di chirurgia generale. Credo che per esigenze di organico mi trasferiranno nei reparti operatori. E lì avrò finito di vivere.” “Pensi che sarà più difficile vederci?” dissi. “Penso che sarà difficile vedere la mia famiglia! Penso che al mio ritorno a casa troverò i miei figli a letto; che non potrò accompagnarli a scuola il giorno dopo e che dovrò ...
... dire addio a tante cose, alla passeggiata al parco con i bambini, allo Stadio la domenica e persino all’allenamento atletico, ormai già ridotto a livello dilettantistico. Si preannuncia una vita di sacrifici, forse anche meglio retribuita, ma con tante privazioni. Ma se tutto questo può servire a salvare una vita o ad alleviare le sofferenze di qualcuno, sono contento.” Quelle parole dimostravano a chiare lettere che la fiamma del nostro rapporto stava spegnendosi come una candela. Come una belva ferita, mi feci coraggio e dissi: “Ti avevo preannunciato che avrei gradito passare un’altra notte. Mi concedi questa grazia oppure desideri riaccompagnarmi a casa?” E lui: “Non te la prendere. Lo sai benissimo che piace anche a me. Ma ci sono dei limiti per tutto. In Ospedale, dopo l’intervento, il primario in via riservata mi informò su quanto accadutoti e, anche ipotizzando una crisi depressiva mi chiese di avere per te un occhio di riguardo. Ti ho osservata sin dal primo giorno. Eri avvilita e mortificata; non ricevevi la visita di nessun familiare; la stessa vicina di letto – quella antipatica parente del primario – non ti degnava di uno sguardo. Cercavi conforto in una qualsiasi persona che ti rivolgeva la parola: anche con l’ausiliaria che cambiava le lenzuola o con la addetta alla pulizia delle stanze. In occasione della visita del chirurgo plastico ti accompagnai volentieri perché l’operatrice socio sanitaria e l’ausiliario erano occupati ed io ero in break. E ...