tuto ebbe inizio….quel dì – seguito 1
Data: 21/02/2023,
Categorie:
Racconti Erotici,
Sensazioni
Sesso di Gruppo
Autore: valerio, Fonte: RaccontiMilu
... troia! Non hai perso l’occasione…….
– ti dispiace? ( mentre mi strizza i capezzoli) –
No…non mi dispiace affatto perché sei una gran troia e mi piaci così.
Nei giorni precedenti facemmo molte fantasie su quel giorno in ufficio, le feci confessare il suo piacere a fare la troia con Stefano a fargli ballare le tette davanti con i capezzoli duri eccitati, facendole desiderare il suo cazzo duro, i suoi baci, le sue mani addosso, il desiderio di sbattergli le tette in faccia facendogli sentire quei capezzoli grandi e duri. Lei si lasciò andare incitata da me, ed io la scopai in tutti i modi, prendendola a cazzo in faccia, mettendola in ginocchio a farmi succhiare la cappella. E poi alla pecorina inculandomela senza pietà….. era la mia troia. A lei piaceva molto prendere il controllo delle mie emozioni e del mio piacere, ma le piaceva anche quando mi ribellavo riprendendo il controllo sottomettendola.
Cenammo serenamente quella sera io cercai di parlare d’altro, le raccontai la mia giornata, e del culo della barista sotto l’ufficio che avevo incontrato nel cortile mentre faceva una consegna…. Era vero, anche se la cosa sembrava più per bilanciare l’accaduto. A lei non sfuggì e mi chiese se mi piacesse. Io le risposi con onestà e le dissi “lei non mi interessa anche se ha un bel culo!” Ed ecco un trillo dal suo telefono. Lei mi guardò e sorrise, “chissà chi è!” Guarda dico io! e mi alzai a prenderle il telefono. Lei con movimenti lenti girò il telefono, aprì il menu ...
... messaggi ed iniziò a leggere. Il mio sguardo era piantato sul suo, ad indagare le sue reazioni…. Si, era Lui. Quel ghigno di soddisfazione non lasciava dubbi. In effetti era Lui che la ringraziava per la disponibilità nei suoi confronti e le augurava una buona serata. Lei non rispose. Poco importava rispondergli, ora era con me e mi strinse la mano. Mi domandai cosa avrà pensato Stefano senza sapere del nostro gioco, della nostra complicità! Poco importa. Finimmo di cenare e lasciammo che la serata scemasse un po’, ciascuno con le proprie sicurezze, senza voler correre troppo in avanti. Non rispose a quel messaggio, d’altronde lui sapeva che era a casa con me. Vedemmo un film in tv abbracciati e rilassati. A letto, un pò inaspettatamente mi chiese “come pensi che si evolverà questa situazione con Stefano?” Mi mise un pò in difficoltà, però capii che al di la dell’eccitazione e del gioco la cosa non era da sottovalutare. Apprezzai la sua domanda e le risposi che secondo me si sarebbe evoluta con una complicità tra noi unica, esemplare, solo nostra, quasi diabolica. Non era importante Stefano ma noi…. Lei mi abbracciò forte e mi disse che era quello che voleva sentirsi dire, voleva essere sicura che saremmo stati in grado di gestire la cosa, e noi stessi. Dormimmo senza dire o fare altro, serenamente. Al mattino, come al solito lei si vestì mentre io ero ancora a letto. La vidi vestirsi carina come sempre, un pò casta a dire il vero, quasi a contrastare quanto fosse accaduto il ...