1. tuto ebbe inizio….quel dì – seguito 1


    Data: 21/02/2023, Categorie: Racconti Erotici, Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: valerio, Fonte: RaccontiMilu

    Stefano, si chiamava Stefano il tecnico del computer. Fu oggetto di fantasie, di Francesca e mie, fantasie che ci eccitavano, un esercizio di provocazione e di potere tra noi. Quella sera Francesca rientrò dopo il lavoro varcando la soglia di casa con un sorriso, ed il telefono in mano. Era bella ed elegante, tailleur nero e stivali, camicetta colorata sufficientemente aperta da far intravedere il reggiseno di pizzo nero. Era euforica per quello che mi avrebbe raccontato, per quei messaggi di Stefano ricevuti a più ondate nel pomeriggio.
    
    “ciao come stai?” “bene grazie, mi fa piacere che mi scrivi. E tu come stai ?” “bene bene…. Ho avuto molto da fare in questi giorni ma ora mi sono un po’ liberato”. “dimmi, mi hai scritto, mi dovevi dire qualcosa ?” “no, volevo farti un saluto…. Poi si, ti volevo dire dell’altro giorno. Non so, ho avuto delle sensazioni” “che sensazioni? “ “Beh, eri molto seducente ecco….! “ “ah, grazie del complimento, anche io ho avuto delle sensazioni positive” “mi fa piacere” “cosa fai ora ? “ “sono in ufficio, lavoro e poi vado a casa, il mio compagno mi aspetta” “certo, giusto. Va bene, allora buon pomeriggio” “ qualche problema? …. Hai da fare?” “no, no. Così, non so! “ “cambia qualcosa che io abbia un compagno?” “no no, non volevo essere invadente.” “Ma non lo sei, altrimenti non starei qui a scriverti”
    
    Che troia avrà pensato Lui, sono sicuro che si è eccitato. Ma anche lei si è bagnata, me lo confessò la sera e lo vidi nel suo perizoma appena ...
    ... tolto, imbrattato di umori, che mi apprestai ad annusare a sua insaputa.
    
    “Ok…. Ok. Allora non ti dispiace se qualche volta ci sentiamo, o al limite ci vediamo per un caffè !” “beh, perché no dopo, se vuoi, mentre vado a casa ci possiamo sentire “ “Bene, a che ora posso chiamarti ?” “alle 19.00…” “ una cosa…. “ “dimmi “ “ l’altro giorno quando eri nel mio ufficio, una cosa….mi è rimasta nella testa, “ “cosa?” “il tuo odore” “il mio odore? oddio mi devo vergognare?” “no! affatto, non riesco a togliermelo dalla testa. Si, quando ti sei avvicinato e da dietro hai usato la tastiera avvicinandoti a me…..ecco. A dopo Stefano“ “ok, a dopo”.
    
    Entrò in casa con il telefono in mano, voleva sbandierare quella conquista, non tanto del ragazzo, ma la libertà che si era presa lasciandosi andare e cedendo alle sue avance, spinta anche dalle nostre fantasie, dalla nostra intimità e soprattutto complicità.
    
    Mi disse – leggi- sorridendo e porgendomi il telefono.
    
    Iniziai a leggere quei messaggi facendomi prendere dall’ansia, correvo saltandone alcuni e perdendone il senso, ansioso di leggere la fine, senza capire gran chè. Li rilessi con calma immedesimandomi nel dialogo scritto e, compreso bene la loro intimità, mi eccitai, non pensavo che avrebbe trovato lo spunto per dirgli del suo odore che pure mi aveva raccontato senza mezzi termini. Si, lui ci stava provando, e lei c’era stata, anzi lo aveva incentivato ed eccitato. Mentre leggevo mi lasciò solo in soggiorno, chiudendosi in bagno ...
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