Il segreto del miliardario - 2
Data: 17/02/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: sposato40, Fonte: Annunci69
... piene di crema al mascarpone e cioccolato, che erano un vero attentato alla nostra forma fisica.
“Io direi che potremmo dedicarci al dessert che amo di più, che ne dici?”
“Quale?” gli risposi, malizioso.
“Quello che hai dietro, no? Mi è venuta un’improvvisa voglia di culo, e non vedo l’ora di vederlo con quella tutina magica addosso!” disse, guardandomi sporgendosi in avanti.
Risi, ammiccando con le sopracciglia, e poi mandai giù l’ultimo sorso di caffè che era rimasto nella grande tazza, che Filippo aveva già imparato a riempire il più possibile, da quando aveva saputo che era la mia bevanda preferita.
“Camera tua o camera mia?” chiesi, muovendo il dito sul tavolo.
“Salotto, per la precisione la poltroncina che ho fatto recapitare oggi pomeriggio proprio per la serata”
“Poltroncina? Oggi pomeriggio?”
“Ti stavo scopando in piscina quando l’hanno consegnata”
“Ah, ecco, mi pareva di non aver visto altre persone in giro”
Ci alzammo, fumando mentre tornavamo in villa, e non appena fummo in salotto, vidi questa famosa poltrona, che sembrava più una panca per allenarsi, inclinata, con qualche strano sostegno dove poggiare le gambe, pensai, e un piano di cuoio nero, ben imbottito e morbido.
“Vieni, lascia fare a me” disse, prendendomi per un braccio, e trascinandomi di fronte a lui, poi iniziò a sbottonarmi la giacca, sfilandomela e lanciandola sul divano, poi mi sciolse il nodo della cravatta, sfilandola da sotto il colletto della camicia.
Mi ...
... prese una mano, slacciando i gemelli del polsino, poi la lasciò per prendere l’altra, e di nuovo slacciò l’altro paio di gemelli, e poi iniziò dal colletto, sbottonandomi la camicia un bottone alla volta, lento, respirando profondamente e guardando con attenzione quel che stava facendo, fermandosi quando arrivò alla cintura.
Slacciò la fibbia, sfilò la cintura, lasciandola cadere sul pavimento, poi sbottonò la patta dei pantaloni, lasciandola socchiusa, e mi sfilò la camicia, raccogliendola in modo morbido e ordinato, e poggiandola sul tavolino di fianco, assieme ai gemelli.
A quel punto mi mise le mani sul petto, carezzandomi i pettorali, e la sensazione di quelle mani grandi sul mio corpo, vestito di quella stoffa particolare, mi fece eccitare di brutto, soprattutto quando i palmi delle sue mani sfregarono contro i miei capezzoli, turgidi e duri come chiodi, facendomi sospirare di piacere.
Sorrise, mentre scendeva con le mani verso il basso, carezzandomi il ventre e infilando le mani nei pantaloni semiaperti, spingendo in modo da abbassare la zip fino in fondo, e poi me li abbassò, accucciandosi per slegarmi prima i lacci delle scarpe e poi togliere tutto assieme, lasciandomi solo con quella ridicola ma eccitante tutina bianca addosso.
“Avevo provato ad immaginarti, con questa addosso, ma vederti così è pazzesco!” disse, indietreggiando di un paio di passi, e guardandomi con attenzione, girandomi in torno e poi sentii le sue mani sul culo, stringermi con forza le ...