Il segreto del miliardario - 2
Data: 17/02/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: sposato40, Fonte: Annunci69
Il sole stava iniziando a sparire dietro l’orizzonte, scurendo il verde vivo degli alberi del giardino fino a trasformarli in semplici sagome buie, che risaltavano sul chiarore aranciato del tramonto, che sfumava in un blu sempre più profondo.
Sotto la doccia, l’acqua calda rinvigorì il mio corpo, dalla testa ai piedi, e rimasi sotto quella cascata fumante stando con la fronte poggiata alle piastrelle in mosaico, gli occhi chiusi e rilassandomi del tutto.
Ero ancora estasiato dalla visione di quel cazzo mostruoso, che non avrei mai immaginato veder uscire dai pantaloni di Giorgio, ma che già non vedevo l’ora di gustarmi ancora, e l’idea di essere la sua troia mi eccitò di nuovo, velocemente, ma non feci caso, né al pulsare del mio ano, né al mio cazzone gonfio, duro e dritto verso l’alto come la leva di un cambio.
Guardai fuori dalla finestra, mentre annodavo la cintura attorno l’accappatoio, perdendomi con lo sguardo su quella distesa di chiome dalle mille sagome diverse, quasi un giardino botanico, che poco alla volta scompariva nel buio della sera, con gli unici punti di chiarore lungo i bordi dei vialetti, che si perdevano in zone nascoste da piccoli boschetti.
Avevo ancora nella mente quel grosso cazzo, nodoso, largo, che nemmeno con due mani riuscivo ad impugnare tutto, e con le dita che non riuscivano a chiudercisi intorno, a quanto sembrava surreale, eppure era così vero, caldo, duro, con quei coglioni sotto che due limoni di Sorrento erano sicuramente ...
... più piccoli, e quel pensiero mi fece sorridere, e continuai a chiedermi se stavo vivendo sul serio tutto questo oppure era solo la mia fantasia a farmi sentire quelle sensazioni, quelle emozioni, a farmi vedere immagini che sembravano rappresentare tutti i miei sogni.
Mi girai verso il letto, dov’erano piegati ordinatamente i vestiti che avrei messo per la serata, specificatamente scelti e ordinati da Giorgio, che stavo scoprendo sempre più maiale, nonostante quell’alone di mistero che lo circondava.
C’era un completo, sicuramente molto elegante, di un viola acceso, come la cravatta arrotolata di fianco la camicia, di un nero brillante che non lasciava immaginare le sue fattezze, mentre di fianco, di un bianco accecante, c’era un qualcosa di indecifrabile, non ben definito, che presi in mano non appena tolsi l’accappatoio, riponendolo diligentemente appese al suo posto, in bagno.
Era una specie di tutina, di una stoffa sottile, elastica, morbida e lucente, un qualcosa che fra le dita mi diede sensazioni mai sentite prima, e non appena la allargai per capirne la forma, mi misi a ridere, iniziando ad indossarla, con non poche difficoltà.
La fatica valse di sicuro il risultato, perché quando mi guardai riflesso nello specchio davanti a me, restai quasi attonito, nel vedermi così conciato, e quel gioco di tensioni fra la stoffa, gli elastici e i miei muscoli, mi stava praticamente trasformando in un supereroe.
Le maniche lunghe, come i pantaloni, seguivano la forma ...