Alla scoperta di Marco (Quarta parte)
Data: 11/02/2023,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... stanza.
Due mesi più tardi papà rimase ucciso in un difficile atterraggio di fortuna, l’espulsione del seggiolino non funzionò. Io ero a lezione di fisica quando il preside entrò nell’aula e fece segno all'insegnante. Io non pensai a nulla finché non mi guardò con lacrime negli occhi. Uscii dal mio posto ed andai col preside nel suo ufficio dove c’era un colonnello, un cappellano ed un infermiere che mi stavano aspettando.
Non sarei scampato al mese seguente senza Marco, ma al momento non l'apprezzai. Fu lui ad occuparsi di tutto mentre io rimanevo nella mia stanza a fissare muro, mi spiegò che l’assicurazione avrebbe pagato e gli investimenti di mio papà, oltre alla sua assicurazione sulla vita mi davano le risorse per pagarmi gli studi. Andai a scuola ogni giorno perché non c’era niente altro da fare ed ogni giorno Marco camminava con me, con un dolore che non notai mai. Ogni sera di sedeva con me sul divano della mia casa finché alla fine non mi alzavo e lo lasciavo là per andare a letto là. In altre parole ero uno stronzo completo e lo trattavo come spazzatura.
Marco ed io non avevamo fatto sesso in quel periodo. Arrivò la maturità e passò, i genitori di Marco si trasferirono in Riviera dove aprirono un nuovo studio medico dando per scontato che quando noi due ci fossimo laureati in medicina ci saremmo trasferiti là anche noi. Marco continuava a curarmi senza mai lagnarsi.
Alla fine, una sera di giugno, scivolò contro di me sul divano, mi baciò piano e ...
... bisbigliò: "Per favore ritorna da me." C'era un singhiozzo nella sua voce.
"Non sono pronto a ritornare con qualcuno! Non te! Nessun altro! Perché non mi lasci in pace.” Ringhiai.
Marco mi guardò male e disse accalorato: "Ricordo quando eravamo più importanti di quanto ci circondava, Voglio che tu mi guardi e pensi a qualcun altro che non sia te. Sono mesi che non mi tocchi."
Qualche cosa s**ttò in me.
"Tu vuoi essere toccato!" Gridai "Io ti toccherò!"
Balzai in piedi e gettai Marco sul pavimento. Gli strappai i pantaloncini, mi piegai e gli presi in bocca l’uccello.
"Com’è essere toccato così", Gridai mentre gli stringevo l’uccello e le palle con le mani. Sentii il mio cazzo congestionarsi per la prima volta da quando papà era morto. Poiché Marco non diventava duro sotto le mie mani, mi tolsi i pantaloncini e mi carezzai rudemente il pene per farlo erigere completamente. Gli alzai le cosce e posizionai il cazzo vicino al suo culo.
"Sto per incularti tanto violentemente che non vorrai più andare con un uomo!"
Stavo per sbattergli dentro l’uccello quando alzai lo sguardo alla sua faccia. Gli grondavano lacrime dagli occhi, ma le lacrime non mi avrebbero fermato nello stato in cui ero. Quello che mi fermò fu il terrore nei suoi occhi. Gli occhi che non avevano mai mostrato altro che amore per me, ora non mostravano nient’altro che paura. L’odio non mi avrebbe fermato dal fargli male. Né mi avrebbe irritato. La cosa che non potevo improvvisamente sopportare era ...