1. Non so il suo nome.


    Data: 08/02/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Laila, Fonte: EroticiRacconti

    ... la sento soffermarsi un attimo per saggiarne la consistenza. Poi scende e si infila in mezzo alle gambe. “Niente. Lo sapevo che saresti stata brava.” Il suo dito è dentro di me in un attimo. “E sei tutta bagnata. Sei proprio brava.”
    
    Sono percorsa da brividi. Sento le sue mani su di me e dentro di me. Forti, intense. Il suo corpo premuto al mio. Vorrei parlare, ma non posso. Il suo dito è arrivato dritto al punto che mi fa godere. Come se avesse esattamente saputo. Sento la punta del medio premere internamente, stimolando quel punto che sta quasi per farmi esplodere in un orgasmo. “Oh mio dio…” mi scappa dalla bocca in un soffio trattenuto. Lui si ferma. Toglie il dito, la mano scende dalla mascella sul collo, mi stringe forte, in uno strattone: “Zitta, ho detto.” Lo sento armeggiare con l’altra mano. Non sapere cosa mi aspetta, non vedere il suo viso, il suo completo dominio di me mi fanno tremare le ginocchia, che quasi cedono. Porta il dito davanti al mio viso e mi ordina di leccarlo per bene. Lo faccio. Quando il suo dito è ben bagnato di saliva, lo sento scendere, in mezzo alle natiche. L’altra mano sempre fissa sul mio collo, in una stretta che non mi lascia quasi respirare. Sento allora il suo dito penetrare lentamente, ma decisamente, in quel forellino stretto. Lo sento fermarsi in fondo, muoversi, poi se ne aggiunge un altro. Riesco solo a gemere. Ogni volta che emetto un suono, la sua mano stringe il collo, per ricordarmi che devo tacere. Sono tre dita. E mi ...
    ... piace.
    
    Il suo viso si accosta al mio, sento la sua pelle irruvidita dalla barba sulla mia. Il suo profumo di uomo e animale. “Adesso fai la brava.” Una mano mi afferra forte il fianco, l’altra sul collo. Il suo membro, duro ed eretto, entra in un solo affondo. E lì, con un urlo soffocato dalla stretta della sua mano, ho il mio primo orgasmo.
    
    Ho quasi perso la testa. Non ragiono più. Basterebbe girare di poco la mia testa per poterlo vedere. Per poter vedere il viso dell’uomo che mi sta prendendo animalescamente da dietro. Faccio un impercettibile movimento e lui – chissà se se n’è accorto – stringe la presa del collo, e affonda ancora di più in me. “Non provarci. Fai la brava.”
    
    I suoi ordini hanno un effetto esplosivo su di me. Mi eccitano ancora di più. Rivolgo di nuovo lo sguardo in avanti, la fronte sul finestrino e mi godo con un sussulto i suoi colpi successivi. Sono lenti, ritmati, e arrivano fino alla spina dorsale. A ogni colpo un mio gemito. Il prossimo orgasmo che già si sta caricando.
    
    E lui lo sa. Ha quell’istinto che gli permette di capire cosa fare esattamente, come fare in ogni momento la cosa giusta. Le sue mani risalgono lungo la mia schiena, mi prendono i polsi e li sollevano sopra la mia testa, tenendoli stretti per un attimo. Poi le mani scendono sul davanti, e si fermano sui miei seni. Una mano per lato. E – oddio – inizia a stringere i miei capezzoli, già duri fino allo stremo, tra indice e pollice. Lentamente.
    
    Il suo membro sempre perfettamente ...