1. Non so il suo nome.


    Data: 08/02/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Laila, Fonte: EroticiRacconti

    ... in attesa mi vedono arrossire. Poi mi alzo, vado alla toilette, o sul terrazzo, ed eseguo la richiesta che lui mi ha mandato. E torno poi con le gote leggermente arrossate e il dito un po’ umido alla scrivania, mi liscio leggermente la stoffa stropicciata della gonna lungo le cosce e poi mi siedo, riprendendo il lavoro come niente fosse. Senza che nessuno dei presenti possa immaginare che mi sono appena seduta sul lavandino del bagno a gambe divaricate, per inviargli un video in cui faccio uno spettacolo per lui. Funziona così. Lui ordina, e io devo eseguire.
    
    Adesso ho il cellulare in mano. È arrivato il suo messaggio.
    
    Non lo sentivo da una settimana. Anzi, precisamente sette giorni e nove ore. I suoi messaggi sono per me come ossigeno. Come gocce d’acqua da bere, senza cui non posso più vivere. Gocce che sento sulle labbra semi aperte, scivolare piano, che mi piace assaporare con la punta della lingua…
    
    Ho paura a leggere. Se mi avesse scritto per dirmi addio? O peggio, se mi avesse scritto un messaggio annoiato e banale? Quei messaggi che ti fanno capire che le sue mani, nella sua mente, stanno già stringendo un’altra preda più gustosa di te.
    
    Deglutisco forte. I battiti accelerano, come sempre quando sto per leggere qualcosa di lui, il mio corpo risponde a comando con un’agitazione mista ad eccitazione inevitabile. Un suo semplice “ciao” mi scuote in mezzo alle gambe e sulla punta dei seni.
    
    Mi faccio coraggio, respiro forte e scorro col dito sullo schermo del ...
    ... telefono. Leggo il suo messaggio. “Stasera ci vediamo.”
    
    Lui non chiede. Lui afferma e ordina. Pretende.
    
    Le mie mani tremano, le mie ginocchia anche. Tant’è che devo sedermi. “Dove e quando.”
    
    Visualizza subito, stranamente. E risponde immediatamente. Alle dieci. E invia un punto preciso di Google Maps. “Ci sono delle istruzioni da seguire” aggiunge. Ok, gli rispondo col cuore sempre più in gola. “Devi dirmi che macchina hai. Colore, modello, numero di targa. Arriverai, spegnerai il motore. Allora aspetterai un mio messaggio che ti dirà di uscire e come farlo.” Ma… “Non esiste nessun ma. Devi fare così. L’unica cosa che devi sapere, è che stasera sfogherò su di te tutto il desiderio che ho accumulato in questi mesi. Sarò un animale. E ti voglio animale. Docile e remissiva. Pronta a tutto. Zitta. Ma ti farò godere come mai nella tua vita.”
    
    Sento uno schianto in fondo al petto, il diaframma che preme su stomaco e polmoni, mi manca l’aria. Stringo istintivamente le gambe, nell’incavo dell’inguine è tutto umido e caldo. L’idea di vederlo mi annienta. Ho perso la testa. Ho poche ore per prepararmi, per essere perfetta e bellissima per lui. Per non deluderlo. Per farlo godere come si merita dopo tutti questi mesi di attesa.
    
    Mi faccio una bella doccia calda. Lascio scorrere l’acqua sulla pelle liscia e perfettamente depilata del mio corpo. Sono così turbata dall’idea dei vederlo, che faccio fatica a trattenere le mani che vorrebbero indugiare più del dovuto sul seno e ...
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