1. Non so il suo nome.


    Data: 08/02/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Laila, Fonte: EroticiRacconti

    ... fra le gambe. Sciacquo via la schiuma dal corpo, esco e mi avvolgo nell’accappatoio rosa.
    
    Salgo le scale per raggiungere la camera da letto e mi fermo davanti al grande armadio.
    
    Devo decidere cosa indossare. Non me l’ha detto. Non mi ha ordinato come essere perfetta per lui.
    
    Le sue intenzioni sbrigative e animalesche mi fanno escludere pantaloni e capi di abbigliamento troppo complicati da slacciare. Passo in rassegna le grucce dove sono appese le mie gonne. Ne scelgo una, corta, a pieghette. Voglio che, appena scesa dall’auto, veda per prima cosa le mie lunghe gambe. Tacchi? Tacchi per forza. Dodici centimetri. Dodici centimetri che mi fanno ondeggiare quando cammino piano.
    
    Cosa indossare sopra la gonnellina? Maglia a collo alto? Camicetta? Scelgo una camicetta leggera, facile da sbottonare, lascio aperti i primi tre bottoni in alto che lasciano intuire la leggera sagoma del mio seno.
    
    Il dilemma. L’intimo.
    
    Apro il cassetto e passo in rassegna tutte le mie “armi” migliori. Culotte, slip di pizzo, perizoma sottilissimo o… niente.
    
    Voi che dite? Cosa dovrei scegliere?
    
    Niente. Non indosserò niente. Perché niente, a quel punto, dovrà intromettersi tra il mio corpo e la sua voglia del mio corpo. Scenderò dall’auto e la sua mano incontrerà soltanto la stoffa leggera della gonna. E sotto la mia pelle, bollente.
    
    Sono quasi pronta. Eyeliner nero e mascara, per far risaltare gli occhi, quando lo guarderò dal basso in alto.
    
    Vorrei il rossetto rosso, ma ...
    ... preferisco di no. Non voglio lasciare tracce.
    
    Tacchi, of course. Dodici centimetri, quei dodici centimetri che mi fanno camminare ondeggiando.
    
    Sono pronta. Un ultimo sguardo davanti allo specchio dell’ingresso, borsetta, chiavi. E parto nella notte.
    
    Arrivo nel punto indicato nel messaggio, il parcheggio nel piano seminterrato di un centro commerciale alla periferia della città. Seguo le istruzioni. Parcheggio e prendo il cellulare in mano.
    
    Dopo qualche secondo arriva il suo messaggio. “Scendi dall’auto. Chiudi la portiera. Girati e appoggiati con le mani al finestrino, il viso rivolto all’auto. Non devi girarti. Mai. Non devi parlare.”
    
    Eseguo gli ordini alla lettera. In giro non c’è nessuno. Solo io, la mia auto rossa e un’auto nera dietro di me.
    
    Sento dei passi avvicinarsi da dietro. Il respiro aumenta. I passi sempre più vicino. Vicinissimi. Poi si fermano a pochi centimetri da me. Sento calore. Sento il suo calore. Il calore del suo corpo a tre millimetri dal mio. Trattengo a stento la voglia incontenibile di girarmi e guardarlo finalmente in faccia. Ma so che non posso farlo, o rovinerei tutto.
    
    E poi accade. Sento il suo corpo aderire al mio. Su ogni centimetro della pelle. Sento il suo respiro caldo sul mio collo, appena sotto l’orecchio. Poi sento una mano scivolare lungo il mio corpo, risalire, e passare davanti, sotto il collo, sulla mascella. L’altra mano intanto procede in direzione opposta. Solleva la stoffa della gonna, la sento calda sul gluteo, ...