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Ti monto sui monti
Data: 06/02/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Racconti 69, Racconti Erotici, Incesti Autore: Key_Seven, Fonte: RaccontiMilu
... leccava bene bene mi ero introdotto col dito in quella ficona grigia e stretta sgrillettandola un po… Erano bastati pochi tocchi per sentire Severina baganrsi e gemere di piacere…. ‘O su dai ficcamelo dentro che così non resito’ aveva detto e con decisione si era calata collant e mutande sotto le ginocchia e mi aveva offerto i suoi buchi mentre si chinava poggiata all’albero. Non me lo feci dire due volte. Due colpi ben assestati ed ero dentro. ‘O si ooooooooo. O si aveva ragione la Raimonda sembra un cavallo…. Ooooo mi fai morire’ borbottava mentre tenendola per i fianchi la scopavo a tutta forza…. Riuscii a farla venire due volte. Non so se il suo Sestilio le avesse regalato tanti orgasmi o se ne avesse solo nostalgia fatto sta che dal piacere si mise a piangere ‘O benedetto ragazzo… O si che paradiso’. Così pensai, anche perchè ero quasi al limite, che essendo stato così bravo meritavo un premio. Glielo tolsi dalla ficona umida e con un sol colpo lo misi in mezzo alle chiappe strette. Lei non fece resistenza. Anzi quando iniziai a spingere non feci nemmeno troppa fatica. Non era un culo vergine. ‘Scommetto che prima di sposarti davi il culo a Sestilio vero?’ sussurrai mentre spingevo piano piano per farglielo entrare tutto. ‘O si ma non era mica una bestia così…. Mi manca quasi il fiato…. Pianino, fai pianino per favore’. ‘Dai che è quasi dentro Severina… ‘ la consolai io dandole uno schiaffo sul culo. ‘Ma ti rendi conto se passa qualcuno mi vede qui che lo prendo nel ...
... culo contro il pino!’. ‘Allora meglio fare presto no’ dissi e con un colpo secco glielo piantai tutto fino ai coglioni. ‘Aia mi esce dalla bocca tra un po aia’ ‘Dai che è dentro -dissi iniziando a muoverlo su e giù- dai che vengo Severina’. ‘O si… Ummmm…. O si che bello ummm’. ‘Di dai che sborro porcona’. ‘Si, si, siiiiiiiiiii’ gemette la vecchia. ‘Dai….. Eccolaaaaaaaaaaaaa’ e mi svuotai i coglioni carichi senza pietà. Severina tolse il collant e le mutande e le mise nella borsa. ‘Ma che fai?’ chiesi. ‘Mica vado in giro con le mutande impataccate del tuo schizzo. Sono sempre una signora’ disse seria. Bhe certo andare in giro con la patata al vento era molto meglio pensai. Molto più signorile e quasi le risi in faccia. Io dal canto mio mi ero giusto pulito la canna con un fazzoletto e poi avevo rimesso tutto a cuccia nei pantaloni che tanto sapevo non avrei tenuto addosso a lungo. ‘Vuoi un passaggio verso il paese?’. ‘Ma no. Non vedi che ho già il pane e la verdura in borsa. Vado dalla parte opposta caro mio’ obiettò lei. ‘Ti porto a casa?’ ‘Ma sei pazzo. Ti pare che mi faccio vedere in macchina con un uomo. Ma sai la gente cosa penserebbe…. Anzi guarda. Non è che adesso ti viene in testa di venirmi a casa per fare cose…. Non osarti! Sono una signora per bene io’. ‘Si si ho visto’ annuii cercando ancora di resare serio. ‘Comunque domani mattina alle sette vado su al paese a prendere il pane e faccio sempre questa strada… Magari non proprio qui sul ciglio ma se mi aspetti nel ...