1. La prima trasgressione non si scorda mai.


    Data: 17/07/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pennabianca., Fonte: EroticiRacconti

    ... dalla strada e spostarci in un piazzale di una stazione di servizio. Subito abbiamo cercato di trovare aiuto, telefonando, sia al nostro meccanico di fiducia e non so a quante altre persone; purtroppo tutto veniva vanificato, in quanto i telefoni erano fuori servizio a causa del maltempo. Non ci restava altra alternativa che raggiungere il bar, ubicato nelle immediate vicinanze. Nonostante abbiamo fatto solo pochi passi, dalla vettura in panne al bar, ero completamente inzuppata d’acqua. Nell'occasione, facendo già caldo, indossavo una camicetta di lino azzurro, una mini di lino nera, dei sandali dal tacco dodici e non indossavo nessun tipo di intimo. Ero completamente bagnata ed avevo i vestiti incollati addosso: in pratica sembrava quasi fossi nuda e la cosa era resa ancor più evidente dagli sguardi delle persone che incrociavo. Entrati, ci siamo seduti ad un tavolo libero, all’angolo interno del locale, ordinando del the caldo per ristorarci dal freddo che i vestiti, inzuppati d’acqua, ci stavano trasmettendo. Inutile descrivere la tensione di quel pomeriggio. Mentre gustavamo quella tazza di the, alzando lo sguardo, ho notato che, proprio sul tavolo di fronte a noi, vi era seduto un bellissimo uomo, tutto muscoli. Un ragazzo palestrato, che non poteva passare inosservato all’attenzione di una donna come me. Mi sentivo oggetto dei suoi sguardi caldi, sensuali, accattivanti, provocanti. Era come se mi volesse asciugare gli abiti che avevo addosso e, tutto questo, con una ...
    ... discrezione esagerata, per non farsi notare da mio marito che, teso per il contrattempo, pareva ignorare ogni altra cosa. Incominciai a provocarlo, accavallando lentamente le gambe, mostrandogli, semmai non l’avesse notato, che sotto non indossavo nulla. Fu allora che approfittando dell’assenza di Luca, allontanatosi per andare in bagno, il giovane si alzò e venne al mio tavolo, mentre un forte tuono, improvvisamente, fece saltare l'erogazione della corrente elettrica, facendo piombare il bar nel buio completo. Mentre il titolare andava sul retro, il giovane si presentò:
    
    «Mi chiamo Marco e non posso far a meno di complimentarmi per la tua bellezza; come mai sei così inzuppata d’acqua?»
    
    «Piacere sono Carla, la nostra auto si è in panne e non riusciamo a contattare il nostro meccanico».
    
    Gli ho riferito con una voce flebile il mio nome, mentre il suo sguardo penetrante indugiava a lungo nella scollatura della mia camicetta, dalla quale si vedeva un’abbondante porzione della mia quarta di seno. Tremavo, forse più dall’emozione che dal freddo, mentre gli stringevo la mano. Avevo il cuore in gola: lo sentivo battere fortissimo. Sentivo dentro di me, che stava accadendo qualcosa di strano, una bella sensazione che non provavo più dai tempi della scuola, dai primi amori di ragazzina. Da quell'uomo emanava una fragranza intensa, speziata, piacevole, a dir poco irresistibile, per una donna provocante come me: una roba da mangiarselo di baci, morsi piccanti e lui, con un’aria ...
«1234...»