1. Sui campi di neve


    Data: 02/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Hardcore, Anale Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... tenda stretta, ogni qualvolta uno o l'altro cambiava posizione le nostre parti basse strisciavano leggermente contro l’altro. Questo ed il ricordo delle sue anche danzanti davanti a me dovettero scendere nel mio subconscio. O forse era qualche cosa di completamente diverso. Quello che so è che quando mi svegliai la mattina dopo compresi che avevo avuto un sogno bagnato.
    
    Cambiarmi non era possibile e mi tenni tutto addosso per l’intera giornata.
    
    Il giorno successivo il tempo era migliore. Ci mettemmo gli sci, la neve aveva smesso di cadere e la nebbia si era alzata, anche se una brezza gelata soffiava dalla montagna. Ma il miglioramento era ingannevole, specialmente quando iniziammo la discesa. La luce era così fioca e diffusa che le buche non facevano ombre ed erano completamente invisibili. Marco era davanti, ad un certo punto lo vidi perdere l’equilibrio, il peso dello zaino lo sbilanciò e lui perse l'equilibrio, cadde e scivolò sul pendio fino al limite della neve. Fortunatamente eravamo al limite della vegetazione e lui si fermò contro degli arbusti striminziti rimanendo immobile. Mi tolsi zaino e sci e mezzo correndo e mezzo scivolando andai da lui. Era sdraiato di schiena con le braccia sotto il corpo e le gambe sepolte nella neve. Il corpo era inarcato con l’inguine verso l’alto.
    
    “Marco! Tutto ok?” Lui accennò col capo. Un pensiero mi balenò nel cervello, mentre era così forse avrei potuto aprirgli la cerniera della patta e fare qualche cosa di ‘brutto’. Ma ...
    ... bandii rapidamente questa fantasia sporca come rapidamente era venuta, mi abbassai e gli allentai gli spallacci.
    
    Lui esclamò: “Cosa stavi pensando, bastardo?” Nel frattempo le sue spalle erano state liberate dallo zaino. Io mi inginocchiai su di lui, misi le braccia intorno al suo torace e pesai sopra di lui in una posizione semi seduta. I suoi polsi erano intrappolati nei cinturini dei bastoncini. Ora era in grado di scivolarne fuori e muovere le braccia. Cominciai a liberargli gli scarponi ma ci volle ancora un quarto d’ora prima che potessimo riprendere ad andare.
    
    Al calar della sera arrivammo a piantare la tenda, stanchi ma con abbastanza energia per accendere il fuoco e preparare la cena. Il posto tenda era nascosto in un gruppo di grandi massi appena fuori della pista, sotto i ripidi pendii che avremmo salito per raggiungere la cima. Bevemmo un'ultima tazza di cioccolata calda, strisciammo nella tenda, entrammo nei nostri sacchi a pelo uno di fronte all’altro e ci addormentammo.
    
    Mi svegliai la mattina seguente col sole negli occhi. La luce filtrava attraverso la stoffa della tenda, guardai il mio orologio, erano appena le sei. Strisciai fuori tentando di non svegliare Marco. Il sole illuminava i campi di neve come il set di un teatro. Sotto di noi la pianura era ancora buia.
    
    Questi primi raggi erano solo per me. L'aria era fredda ma io mi stesi al calore del sole.
    
    “E’ bello, eh?” Marco si era svegliato e mi venne accanto. Forse suoi sentimenti erano come i ...
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