1. Il cognome del padre 4


    Data: 01/02/2023, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... dedizione completa, quella a cui era abituata professionalmente e che, da quel momento, voleva concedere anche umanamente; anche Marco era cosciente che l’obiettivo era quello; ne aveva un certo timore, che non diventasse un loro tabù; ma amava Loredana e la voleva decisamente per se.
    
    Non passarono dalla fase orale che normalmente era il presupposto per ogni copula; lei si stese sul letto, supina, ed attendeva che lui decidesse di sverginarla; anche se non c’era imene da sfondare, lo stato d’animo era lo stesso; sorrise dentro di sé all’idea di quel che avrebbe detto, in termini assai volgari, la sua amica Emilia a vederla lì, verginella inesperta e inerme, affidata alle cure di un maschio dominante; ma lei sapeva che l’amore di Marco era delicato e degno.
    
    Anche per lui l’occasione, e soprattutto il modo in cui lei l’aveva presentata, assumeva un valore ieratico finanche eccessivo; gli ricordava tanto quello che aveva sentito dire, del marito che esibiva il fazzoletto insanguinato dopo la deflorazione e spaccava il bicchiere davanti agli amici per dire che l’aveva sverginata; ridendo con la sua amata, le chiese se dopo doveva andare ad avvertire Emilia che l’aveva sverginata; Loredana gli tirò un cuscino e gli aprì le braccia.
    
    Per la prima volta da quando facevano l’amore, lui le montò addosso e le appoggiò immediatamente la verga al monte di venere; lei la prese in mano e portò la punta alla vagina; spinse dal basso in alto con un colpo di reni.
    
    “La prima ...
    ... parte è fatta ed è stata più semplice di quello che pensavamo; adesso scegli come e quando prenderti tutto.”
    
    “Non mi prendo niente che tu non mi offra con amore.”
    
    Uscendo dal facile gioco infantile che solo un amore puro e vero poteva suggerire in quel momento, la montò a lungo in vagina e la sentì più volte urlare di godimento; quando ritenne il momento di prendersi la verginità residua, le chiese se preferiva un percorso più facile ma che impediva di guardarsi negli occhi o uno più complesso che consentisse di essere pienamente coscienti di quel che facevano e di quel che provavano.
    
    Cogliendo i suggerimenti, lei gli fece osservare che a pecorina avrebbe avuto più facile acceso e sarebbe stato più semplice e forse meno doloroso; lo specchio dell’armadio che rimandava tutte le immagini avrebbe potuto riflettere l’evento e lei poteva seguire ogni momento; se però gli riusciva di dividere in due l’esperienza, avrebbe potuto prima stuprarla da dietro più agevolmente, e poi fondersi con lei guardandola negli occhi.
    
    Marco aveva qualche dubbio sulla duplice penetrazione in una sola copula anale; ma capiva il desiderio di avvertire il minimo dolore al primo impatto e di volere poi guardarsi negli occhi mentre si concludeva in bellezza la copula; in fondo, non lesinando sul gel e se le grinze dell’ano erano abbastanza elastiche, poteva dare alla sua donna il piacere della violazione e quello della fusione guardandosi negli occhi mentre la montava.
    
    La dispose carponi sul ...
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