Racconto di natale
Data: 01/02/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... nello spacco, spingendo avanti la lingua, senza vedere dove andasse. Ma la lingua sapeva dove andare e lo trovò… trovò la mucosa tenera e calda dell’orifizio, che si aprì ad accoglierla, come per un bacio.
“Oh… - mi giunse la voce soffocata di Salvatore – no… no… no…”
Ma non si mosse e io non lo ascoltai: continuai a leccare quel buchetto morbido, come forse non avrei pensato al tempo della nostra conoscenza, ma come mille volte ho sognato più tardi, quando ormai lui non c’era più.
A poco a poco, le sue proteste si placarono e lo sentii che si abbandonava al piacere che gli stavo procurando e che doveva essere per lui particolarmente coinvolgente, oltre che nuovo, perché d’un tratto lo sentii irrigidirsi, mentre si scuoteva con un grugnito e il suo sfintere mi si serrava attorno alla lingua.
Non capii subito che stava godendo: quando me ne resi conto, mi tirai su e lo rigirai sulla schiena: effettivamente, era tutto bagnato e dall’uccello duro gli spurgava ancora un colata densa di sborra. Aveva gli occhi chiusi e un sorriso beato sulle labbra.
Non volevo perdermi quella prelibatezza: mi chinai e ingoiai una buona metà del suo cazzo che si andava smollando, ma ancora sborrava con deboli scatti. L’odore del suo seme era penetrante, sapeva di animalesco, di selvatico, come certi fiori di bosco dopo un temporale. Ma non mi dispiaceva: era il profumo del seme, l’aroma pregnante dell’essenza maschile, che tante volte avevo respirato nel corso degli anni, ma mai ...
... così intenso.
Non chiedetemi che sapore avesse la sua sborra: ne ricordo la consistenza viscida sulla lingua, ma non il sapore. Mi tenni a lungo il suo cazzo in bocca, finché non fu del tutto molle e non ne venne fuori più niente.
Per tutto questo tempo, Salvatore non disse niente, aveva gli occhi chiusi e il respiro pesante di chi ha avuto un orgasmo particolarmente intenso. Quando mi distesi accanto a lui ancora pieno delle mie voglie, senza mai aprir gli occhi, Salvatore mi passò un braccio sotto le spalle, stringendomi a sé, mentre con l’altra mano prese a carezzarmi con leggerezza il petto, indugiando sui capezzoli e scendendo pian piano verso il basso. Finalmente raggiunse il pube, infilò le dita nei peli, mi vellicò le palle con le unghie affilate, facendomi rabbrividire; e infine impugnò il cazzo, stringendolo forte.
Allora aprì gli occhi, mi fece un sorriso luminoso e cominciò a segarmi con devastante lentezza.
“Gigi…”, sospirò, mentre tornava a baciarmi…..
Era notte fonda, quando mi destai dal torpore che mi aveva preso. Mi guardai attorno, non c’era nessuno accanto a me, steso a terra sul tappeto davanti al camino. L’orologio luminoso sulla mensola di pietra segnava le 3.45… Cos’era successo? Davvero, era stato da me lo spirito di Salvatore o l’avevo solo sognato? Eppure era stato tutto così vero… Ma quante volte quelle apparizioni notturne ci ingannano con tanto realismo da non renderci conto al risveglio se abbiamo davvero vissuto quei momenti o è ...