1. Racconto di natale


    Data: 01/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... quelle parole.
    
    “Mi dispiace, ti ho coinvolto nelle mie paure e ho finito col rovinare tutto.”
    
    “Chissà come sarebbe stato fare l’amore noi due… io e te…”
    
    Lo carezzai sulla guancia.
    
    “Non lo sapremo mai…”, dissi.
    
    Salvatore mi fissò con i suoi dolcissimi occhi.
    
    “Perché?”, fece, carezzandomi pure lui sulla guancia.
    
    “Guardami, Salvatore: credi che sia ancora in grado di farlo?”
    
    “Perché non dovresti? Siamo nel fiore degli anni…”, e mi prese la mano, portandosela in mezzo alle gambe.
    
    Tastai il rigonfio del suo cazzo duro. Ma a colpirmi fu la mia mano, che non era più quella rugosa e tremante di un ottantenne… e subito dopo sentii le mie spalle che si risollevavano, non più oppresse dal peso degli anni. E insieme un fuoco che mi investiva, mi riscaldava il sangue e mi ridava le perse energie. L’eccitazione mi tornò a scorrere nelle vene e d’impulso, mentre stringevo con foga il suo cazzo duro sotto i pantaloni, mi protesi verso di lui, lo abbracciai e cercai le sue labbra. Baciarlo fu il sogno d’una vita! Finalmente le mie labbra si poggiavano sulle sue.. la mia lingua scivolò nella sua bocca senza incontrare resistenza o ripulsa, avvolse la sua, ne gustò il sapore… dolce come un favo di miele. So che sono soltanto parole, queste, immagini letterarie logorate dall’uso, ma non abbiamo altro mezzo per esprimere, per comunicare le nostre emozioni, per rendere partecipi gli altri delle nostre sensazioni. Ma il guaio vero è che le parole, anche le più intense e ...
    ... significative rendono solo una pallida ombra della realtà, dei sentimenti che stiamo vivendo.
    
    D’un tratto eravamo per terra, abbracciati sul tappeto polveroso davanti al camino. Eravamo nudi, avvinghiati l’uno all’altro, le labbra incollate alle labbra, le braccia attorno ai nostri corpi, i bacini premuti spasmodicamente, come a volersi assorbire, diventare un tutt’uno palpitante di passione. Il mio cazzo duro… duro come non lo ricordavo da una vita, sfregava contro il suo traendone fitte lancinanti di piacere.
    
    Il tempo per noi non era mai passato: in quel momento eravamo di nuovo due ventenni assetati di scoprire la vita. Le sue mani mi brancolavano lungo tutta la schiena, mi strapazzavano le chiappe pelose; le mie mani brancolavano lungo tutta la sua schiena, gli strapazzavano le chiappe invece lisce, levigate. Eravamo due ragazzi famelici, che scoprivano allora, per la prima volta, le inesprimibili voluttà del sesso… del sesso cercato, desiderato e finalmente trovato.
    
    Mi liberai dalle sue braccia e lo costrinsi a stare disteso sulla pancia, mentre io gli carezzavo e baciavo le spalle, la schiena e lungo il solco della spina dorsale, fino a quel punto supremamente fascinoso, in cui le natiche iniziano a tondeggiare e separarsi. E lì persi la testa: afferrai a piene mani le sue natiche, una per mano, e mi diedi a baciare, leccare, mordicchiare quella pelle morbida e levigata, sotto cui si indovinavano muscoli guizzanti.
    
    E lentamente le aprii, intrufolai il muso ...