1. "villa mary......un fantastico tuffo nel passato."


    Data: 31/01/2023, Categorie: Tradimenti Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... l'università, stavo preparando la tesi.
    
    Lei lavorava in un bar vicino all'ateneo.
    
    Una bellissima mora, un metro e sessantacinque, ben messa sia davanti che dietro.
    
    Un visino sbarazzino con due occhioni neri e due labbra carnose, da dove compariva spesso e, quasi per vezzo, la punta della lingua.
    
    L'avevo notata, mentre con modi garbati, serviva i vari studenti ai tavolini del bar, nell'ora di spacco dalle lezioni.
    
    Poi una sera, di fine novembre, la trovai alla fermata del bus, che ci doveva portare a casa.
    
    Faceva freddo e lei, tutta infagottata nel suo cappotto, si era rannicchiata in un angolo della pensilina, aspettando il pullman.
    
    "Hai freddo?" le chiesi avvicinandomi.
    
    "Sì tanto" rispose, riconoscendomi.
    
    Avevo un paio di guanti in tasca e
    
    "Anche se sono da uomo, indossali lo stesso: ti riscalderanno subito" le dissi, offrendoglieli.
    
    Mi guardò e, con un sorriso compiacente, li prese e li mise.
    
    Erano grandi ma accettò ben volentieri e gradì il mio gesto.
    
    "E tu? Non senti freddo?"
    
    Mi alzai il bavero del cappotto e misi le mani in tasca.
    
    L'aiutai a salire sul bus e ci sedemmo vicini.
    
    Scese un paio di fermate prima della mia e, alzatasi, si tolse i guanti e me li rese.
    
    "Grazie ci rivedremo, ciao" mi disse e mi salutò pure con un gesto della mano.
    
    I guanti stavo per indossarli io, quando mi accorsi della presenza di qualcosa in quello sinistro: era l'anellino che lei portava all'anulare che era rimasto dentro il ...
    ... guanto!
    
    Lo recuperai, era una di quelle fascette d'oro che si regalavano i fidanzati; lo misi in tasca con il proposito di ridarglielo l'indomani.
    
    Quindi aveva un fidanzato, ma la cosa invece di farmi desistere mi fece aumentare il desiderio di conoscerla meglio.
    
    Non so descrivere la gioia che le procurai l'indomani, quando le restituii l'anello.
    
    "Dove l'hai trovato - chiese - credevo di averlo perso qui al bar"
    
    "Era nel guanto; te lo avrei portato ieri stesso, ma non sapevo esattamente dove...."
    
    "Grazie, sai non avrei, proprio, saputo come giustificare l'accaduto con il mio ragazzo; fortunatamente che non c'è! E' di leva, forse torna per Natale."
    
    Disse tutto questo con un filo di voce mentre mi passava la tazzina del caffè.
    
    "Stasera ti ritrovo alla fermata dell'autobus?" chiesi timidamente.
    
    "Si, esco alle venti" rispose, quasi dandomi appuntamento.
    
    E anche quella sera prendemmo il bus assieme e come la sera precedente, prima di scendere, mi restituì i guanti che le avevo prestato.
    
    Stavolta oltre al saluto con il gesto della mano, mi sembrò che si fosse sfiorate le labbra per mandarmi un bacio.
    
    Ero davvero contento; mi piaceva e cominciai a pensare che anche io non le dovevo essere indifferente.
    
    Il giorno successivo non era al bar, né per il turno di mattina, né per quello della sera.
    
    Chiesi all'altra ragazza, che mi confermò che era il suo giorno di riposo.
    
    Rimasi deluso, forse perché non me l'aveva detto; ma il giorno successivo la rividi e ...
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