La Caduta, atto undicesimo. Di Nimandeo Feral e Serena Prima
Data: 26/01/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... molteplici. Stupidamente Aristarda ha rifiutato il mio aiuto e Calus ha ritenuto di potermi liquidare. Tu hai davanti a te qualcuno che può mettere l’Impero ai tuoi piedi.-. -Serena… Ritengo tu sia molto ben informata. Dimmi, cosa ti fa credere che io voglia l’Impero?-. La domanda di Nimandeo spiazzò la giovane al punto tale che ella non ebbe modo di nascondere il proprio stupore. Ci mise qualche istante a formulare una risposta. -Tu… io so che tu ti sei fatto eleggere Imperator dalle tue forze. So che il Kelreas ha appoggiato la tua sovranità. So che i popoli barbari ti hanno seguito… Perché non dovresti?-, chiese. -Perché Roma non ha più nulla per me.-, disse Nimandeo, -L’idea di conquistare e unire era stupida sin da principio. Licanes é caduta per la stessa ragione e ora ripetiamo la lezione per non averla voluta apprendere quando ancora potevamo.-. Prese un sorso di birra. -Ma é assurdo… Insomma, Roma domina un Impero!-, esclamò Serena. -No. Roma dominava un Impero. Ma ora la guerra civile ha reso ben chiara la fragilità del nostro dominio. I suoi territori sono sparsi e distanti. Privi di vincoli, i suoi generali si ribellano. Anche tu vedi questo, Serena Prima. In effetti, se tu fossi stata leale a Roma avresti accettato la tua sorte, no?-, chiese Nimandeo.
Serena strinse i denti. Non stava andando bene. -No. Calus ha sbagliato a vedermi come un ostacolo da rimuovere e pagherà il prezzo della sua stoltezza. Ma tu, Nimandeo, puoi salvare l’Impero da sé stesso. Se ...
... pensi che le tradizioni di Licanes non valgano più, allora ti prego di prendere su di te il manto di salvatore che il Cielo ha voluto avvolgerti attorno e accettarne la responsabilità. Io sono convinta che, per decreto degli Dei, tu sia destinato a divenire il salvatore dell’Impero.-, disse. Passò un istante e un secondo e poi, improvvisamente, Nimandeo rise. La sua risata pareva sincera, un riso fragoroso e prorompente, una vera esplosione di divertimento sicnero e genuino. Serena Prima non capiva, non riusciva a capire. -Non ci arrivi proprio, vero Serena? A dispetto di tutte le tue qualità pare che tu non riesca ad accettare la verità.-, disse Nimandeo quando finalmente poté parlare. Si fece serio. -Mandato del Cielo. Tre parole con cui nella nostra storia abbiamo veicolato grandi cambiamenti, rivoluzioni, assassinii e grandi imprese. Pura retorica. Vuota e immonda come un cane sventrato e lasciato a marcire al sole! La vita é breve per sprecarla adempiendo a missioni oscure e fatidiche, inesistenti se non nelle teste degli illusi. Gli dei, o nobile condottiera, non si curano invero degli uomini. E gli uomini mai dovrebbero pensare di agire col benestare degli dei.-, rispose Nimandeo. -Allora perché hai fatto ciò che hai fatto?-, chiese Serena. Ancora non riusciva a capire. -Per esser libero. Roma non l’avrebbe permesso. Non si confà ai figli di Roma d’abbandonar la propria madre, ergo dovetti spezzare i legami. Ciò che vedi, i barbari nel mio esercito e le cose che faccio e ...