1. Punta Crena Cap.1


    Data: 16/07/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Semioforo, Fonte: EroticiRacconti

    E’ una calda serata di Luglio.
    
    Sono seduto sul gradino della mia porta finestra, mentre fumo un pezzo dei miei amati sigari “toscani” cercando di captare un po’ di brezza marina che mi faccia smettere di sudare.
    
    L’estate, a me, porta sempre delle sensazioni dicotomiche:
    
    Da una parte odio essere sempre appicicaticcio, le zanzare, l’odore pungente di piscio nei vicoli, le discoteche sulla spiaggia.
    
    Al contempo, però, adoro le docce fredde, le finestre sempre aperte, le cicale alla sera, i bagni notturni, la birra ghiacciata.
    
    Adoro che si possa vivere con un solo strato di tessuto addosso, stare scalzi, essere minimali.
    
    Questo pensiero mi porta immediatamente a te, alle tue forme generose, alla tua voglia sempre di provocare.
    
    Stasera ti immagino a prendere un aperitivo, lungo i navigli, con uno dei tuoi vestiti leggeri. Ridere di gusto mentre i tuoi seni abbondanti sballonzolano evidenti e liberi. Provocare gli sguardi delle persone attorno a te.
    
    Pensarti libera, giocosa e sempre un po’ imprevedibile mi provoca un brivido che percorre tutto il mio dorso, nonostante il caldo.
    
    Lo schermo del mio smartphone si illumina: “Ciao, mi porti al mare domani?”
    
    Il cuore accelera i battiti; non volevo disturbarti mentre eri in giro con amici, ma al contempo non vedevo l’ora di sentirti.
    
    “Ok, baby, ti porto in un posto fico, inedito.
    
    Però mi devi promettere una cosa: vieni giù presto con il treno così evitiamo le code. Eppoi porta delle scarpe da ...
    ... ginnastica perché c'è da fare un pezzo difficile. Al resto penso io”
    
    Ti anticipo poi che la spiaggia in cui ti vorrei portare è raggiungibile solamente via mare o via terra facendo un piccolo pezzo di arrampicata. Ti rassicuro che ti assisterò in tutto e per tutto e che basta che ti affidi a me. Ma che lo sbattimento vale il prezzo del biglietto.
    
    “Va bene morenito, lo sai, io mi fido di te. Sempre.”
    
    Queste tue parole sono miele per le mie orecchie. Vivere in due città diverse è difficile se non si è emotivamente tranquilli e maturi. E tu lo sei. E sai affidarti a me in maniera cieca.
    
    La mattina dopo, alle otto e mezza, sono davanti alla stazione, in piedi, a fianco alla mia macchina posteggiata rigorosamente in doppia fila.
    
    Quando arrivi, ti trovo bellissima e sexy come sempre.
    
    Hai addosso una canotta di quelle con l’apertura delle maniche molto larghe, color verde militare. Sotto di essa scorgo una fascia nera, di quelle senza spalline, che contiene a malapena i tuoi seni strabordanti.
    
    Ad inguainare i tuoi fianchi, una minigonna stretch gialla che segue perfettamente le tue curve e si interrompe a meno di metà coscia.
    
    Questa esplosione di colori, che sulla tua pelle già abbronzata risaltano perfettamente, sono una perfetta rappresentazione della tua personalità vivace ed istrionica.
    
    Sono felice. Che tu sia qui, che tu sia con me. Che tu, anche oggi, sia mia.
    
    Appena mi vedi esplodi in un sorriso e ti lanci con le braccia attorno al mio collo, baciandomi ...
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