1. Una donna oggetto terza parte.


    Data: 21/01/2023, Categorie: Etero Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... poetico.
    
    Lei continuava ad accarezzare il mio cero nel culo.
    
    - Ma la cosa che ti è piaciuta di più?
    
    - Non voglio influenzarti. – Rispose. – Vai bene così.
    
    - Insisto.
    
    Attese a rispondere, poi afferrò il cero con la mano.
    
    - Questo. – Disse. – La dominazione è anche chiedere quello che si vuole.
    
    Riposammo un po’, finché non mi alzai per andare a sfilarmi il cero. Lei mi guardò il culo mentre camminavo verso il bagno. Mi sarei guardato anch’io...
    
    Quando tornai sembrava riposare con il sorriso sulle labbra. Mi sdraiai vicino a lei e d’un tratto si avvicinò all’orecchio, infilò la lingua e poi sussurrò qualcosa.
    
    - Davvero saresti capace di trattarmi come un oggetto anche se stessimo insieme?
    
    - Qualsiasi altra donna mi avrebbe chiesto se sarei riuscito a trattarla alla pari fuori dal letto... – Commentai.
    
    - Io sono io.
    
    Mi girai a guardarla.
    
    - Sì, – ammisi sorridendo. – Tu sei tu.
    
    - Come pensi che funzionerebbe tra me e te? – Domandò.
    
    - Come adesso, solo che staremmo insieme.
    
    - Facile a dirsi... – Commentò. – E il lavoro?
    
    - Anche quello continuerebbe così. In pratica si negozierebbe solo sui punti 9 e 10, perché il resto lo faccio e basta.
    
    La cosa la stava eccitando.
    
    - Se riesci a farmi una relazione sul «back office» che stia bene al presidente, ti do sia il 9 che il 10.
    
    - Valà? – Dissi eccitandomi. – Hai il brief?
    
    - Sì, – disse alzandosi, mostrandomi il culo. – Comincia col dirmi cosa significa.
    
    - Hai mai sentito ...
    ... parlare di «spending review»? – Le domandai.
    
    - Sì, questo sì.
    
    - Allora ci sei.
    
    - Bene, – concluse allora. – Mettiti al lavoro. Da oggi sono la tua ragazza di giorno e il tuo oggetto di notte. Vediamo quanto dura.
    
    Le diedi il testo pochi giorni dopo. Mi chiese alcune spiegazioni e allora modificai alcuni passaggi. Poi divenne definitivo e lo passò al presidente.
    
    Per quanto i fossimo messi «insieme» come avevamo deciso, riuscivamo a vederci di rado. In pratica solo dal venerdì sera alla domenica sera. Il che però non era poco.
    
    Un venerdì, a cena, mi disse che era andata bene. Il presidente aveva gradito.
    
    - Adesso cosa vuoi fare di me? – Domandò.
    
    La possibilità che io potessi farle di tutto la spaventava e la eccitava in egual misura.
    
    - Te lo dico dopo, – le risposi. – Prima ti inculo.
    
    Una battuta così aveva eccitato entrambi e un’ora dopo l’avevo già inculata e riempito il retto di sperma.
    
    - Vuoi fare altro, o mi dici cosa hai per la testa? – Mi domandò, in piena sottomissione.
    
    - Dopo mi farai un pompino articolato, ma adesso ti spiego cosa ho per la testa.
    
    Si dispose ad ascoltarmi, nuda a pancia in giù.
    
    - Domani sera è sabato, – cominciai. – Vieni a letto con me e un mio amico...
    
    - Sei impazzito? – Protestò coprendosi. – Lo sai che non voglio che si sappia che puoi fare di me quello che vuoi!
    
    - Nessuno saprà niente, – le risposi sicuro di me. – Il mio amico è un non vedente. Non si saprà mai nulla...
    
    Rimase a bocca aperta.
    
    - ...
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