Una prima volta
Data: 15/01/2023,
Categorie:
Etero
Autore: quiora, Fonte: Annunci69
... sospiro – rilassarsi.
Mi porgi le labbra unite e chiudi gli occhi. Le lingue si toccano appena e si ritraggono. Mi sfiori una mano fissandomi, sento le tue dita slacciarmi il polsino e accarezzarmi il braccio. Ora mi concedi la morbidezza della tua bocca, abbandoni la nuca sulla mia mano.
Presto sono a torso nudo, mentre armeggio ancora coi bottoni della tua camicetta. Il reggiseno resta a guardia della tua intimità mentre mi sussurri “posso andare in bagno?”
Guardo dalla finestra mentre sento il rumore dell’acqua che scorre, poi dal silenzio mi attendo la tua ricomparsa. Mi appresto anch’io al bagno, ci sfioriamo un bacio incrociandoci.
Ti trovo distesa sopra il piumone, ancora in reggiseno e gonna. Guardi verso la finestra, un ginocchio sollevato, le braccia lungo i fianchi. Sembri non accorgerti di me mentre mi allungo al tuo fianco, gomiti appoggiati al letto. Porto il viso sul tuo, ma resti girata guardando le tende.
“Non dovrei essere qui.”
“Nemmeno io.”
“Perché ci siamo, allora?”
“Perché meno per meno fa più. Per fare nascere il bello dal negativo.”
“Non siamo due numeri.”
“Neppure due martiri...”
Ti volti, e di nuovo sento i tuoi occhi dentro di me. Mi chino rapido a sfiorarti le labbra, come una rondine sfiora l’acqua immobile.
“Vuoi andare via?”
“no.”
3. Oltre
Mi distendo sul fianco, ti vedo in controluce, mi vedi in piena luce. Sono imbarazzato dal tuo sguardo, lo sento indagatore sui miei lineamenti. Vedo che i tuoi ...
... occhi mi sorridono, brillano di una luce nuova, ti viene da dentro, non è il riflesso della finestra. La tua bocca non si schiude per parlare ma per offrirsi. Sento un tuo ginocchio farsi strada tra le mie gambe, la tua coscia che mi spinge contro. Ti stringo forte, poi sempre più dolcemente mentre il bacio si fa profondo, ci scioglie, ci trasporta. Ciò che è fuori dalla porta è uscito fuori dalla nostra mente. Sentiamo solo il sangue che sale, ci fa arrossare il viso, pulsare le tempie, i sessi, tutto. Le nostre mani si spingono ad esplorare, sempre meno timorose, sempre più curiose, indugiano a percepire brividi, ad ascoltare i messaggi dei nostri corpi.
Un seno sporge dalla coppa. Tra le mie labbra il capezzolo s’inturgidisce. Le tue dita tra i miei capelli mi dicono di restare lì. Ancora lì. Le mie mani ti accarezzano, ti palpano, ti stringono, sento il ritmo del tuo respiro interrotto dai brividi. Le tue mani mi premono sulle spalle, seguono i muscoli tesi lungo le braccia, per un attimo sembri indugiare, se darmi o no il cenno di scendere giù, sempre più giù... poi una dolce pressione mi dice di risalire su, verso la tua bocca. La coscia di nuovo tra le mie, il tuo pube preme contro di me. Ci rotoliamo abbracciati, poi ti scosti, ti sdrai abbandonata guardando il soffitto, pari di nuovo pentita, timorosa. Tieni le gambe allungate e unite, hai ancora la gonna e il reggiseno, per un attimo tutto mi pare nuovamente forzato, incerto, sospeso, indecifrabile.
Giri il capo ...