Self Bondage
Data: 11/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
... solo essere solleticata.
“Allora stiamo parlando seriamente? Oggi ci sfidiamo a farci il solletico?”, ribadisco.
“Certamente, Passo da te verso le tre, così dopo poco i nostri genitori escono”.
Nel pomeriggio, Cristina viene da me (abitava al piano di sopra) a fare i compiti.
Dopo poco, come d’abitudine e come avevamo previsto, i miei annunciano che sarebbero andati in paese a fare un giro e ci chiedono se vogliamo unirci a loro.
“Restiamo qui a fare i compiti”, rispondiamo.
Appena se ne vanno, espongo a Cristina il mio programma.
“Questa è la sfida del solletico. Chi perde, per una settimana fa quello che l’altra vuole”.
“Mi pare giusto. Come si articola la sfida?”.
“Allora: ognuna fa il solletico all’altra, mentre quella solleticata è sdraiata sul letto. Se la vittima ride o si muove, perde. Giochiamo per mezz’ora, chi cede più volte ha perso la sfida. Mi pare semplice”, dico.
Lei annuisce e ci spostiamo nella stanza dei miei, dove c’era il letto matrimoniale.
“Come facciamo, rimaniamo vestite così?”, chiedo.
Era estate, indossavamo entrambe una maglietta e dei pantaloncini.
Cristina ha l’idea.
“Facciamo una cosa: partiamo così, si può fare il solletico solo alle parti scoperte, ma ogni volta che una cede, si toglie un indumento”.
Mi sento il cuore sobbalzare.
A quell’età, nessuna mi aveva vista nuda, neppure il medico, solo mia madre.
Ma, d’altra parte, essere nuda significava vergogna e significava essere vulnerabili, ...
... ed era proprio quello che mi piaceva nelle fantasie sadomaso che già da qualche tempo avevo cominciato a provare.
“Fino a che punto ci spogliamo? Ci togliamo tutto?”, chiedo.
“Se si perde sì. Tanto mica ti vergognerai, no?”.
Un po’ sì, ma non glielo potevo dire.
Facciamo pari e dispari per capire chi avrebbe iniziato, ed esco io.
Cristina mi fa distendere braccia e gambe, mi dice che non devo muovermi, e prende a farmi il solletico sotto ai piedi.
Rido dopo un secondo e mi tolgo la maglietta.
Tocca a lei, che prende il mio posto.
Anche io la solletico sotto ai piedi, e anche lei si toglie la maglietta.
Di nuovo a me.
Questa volta il solletico è sotto alle ascelle. Resisto un pochino, ma alla fine cedo.
Via i pantaloncini.
Anche Cristina dura poco, e anche lei si ritrova in biancheria intima come me.
Sono di nuovo io sul letto, e questa volta – se riderò – dovrò perdere il reggiseno.
Per motivi che non capisco, Cristina mi solletica nell’interno coscia.
Ad essere sincera non mi provoca nessuna reazione, lascio che mi accarezzi per un paio di minuti e poi decido di ridere lo stesso.
A distanza di anni, non so ancora perché lo feci, se non forse il desiderio inconscio di andare avanti con il gioco e provare imbarazzo.
Lei sorride.
“Via il reggiseno!”.
Lo tolgo fingendo noncuranza e sperando che non sia chiara la rigidità dei miei capezzoli.
È il turno di Cristina: le faccio il solletico sui fianchi, e anche lei perde il ...