012 il campo rom
Data: 09/01/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... sfrecciare illuminate città di pianura, una dietro l'altra, fino a lambirne una città molto più grande, illuminatissima e tremendamente estesa.
Era Milano.
Il mezzo rallentò la corsa fino ad imboccare uno svincolo ed immettersi su di una statale e da lì una strada secondaria in discesa che si fece poi sterrata con cumuli da discarica ai suoi lati. Poi tutto il mezzo prese a traballare paurosamente costeggiando l'argine di un fiume che nella luce dell'alba vidi scorrere pacato nel riflesso degli arbusti vicini.
Le fronde degli arbusti graffiavano la scocca del furgone, poi essi si dispiegarono nell'anfiteatro arboreo di un ampio piazzale bianco, pieno di roulotte e cumuli di rottame da cui si innalzavano sinistre colonne di fumo bianco.
Un campo Rom.
Vennero ai piedi del mezzo numerosi cani latranti seguiti da bimbi curiosi e già svegli in quelle prime ore del primo giorno. I cani abbaiavano scodinzolando e mi apprestai a rimettermi la corda al collo e sigillare un moschettone della mano sinistra mentre la destra ahimè fu libera.
Sentii un vociare forte e si sovrapponevano ordini in un etimo sconosciuto. La portiera fu aperta, il pony ed io fummo sciolti sia pure parzialmente.
Nella concitazione dei quattro uomini saliti sul mezzo nessuno s'accorse della mia mano libera. Quando fui in piedi fui di colpo trascinato fuori dal mezzo con la corda al collo, a guisa di guinzaglio, ed io, per non infliggermi patimenti oltremisura, trattenevo con ambo le mani ...
... parte di quel canapo.
Scesi dal furgone e mi tuffai in una folla di uomini, donne, vecchi, bambini e cani, in una baraonda senza senso. Temetti in un imminente linciaggio e due uomini davanti a me litigavano veementi chi dei due dovesse tirar la corda, così tra gli spintoni ed il chiasso dei curiosi fui trascinato dai due uomini con uno sgarbo inusitato.
Attraversai il piazzale e cresceva sempre più la gente ed il chiasso attorno a me. Vedevo le loro facce sogghignanti, i denti d'oro, ciabatte e ovunque un lezzo terribile di cesso e di immondizia bruciata.
Raggiungemmo una grossa roulotte ed usci un tipo zoppo che prese ciecamente a bastonare tutta quella massa, poi l'uomo afferrò la cima e mi trascino in dentro, chiudendo la portiera che attutì di molto tutto quel baccano.
Fui accompagnato fino al sofà e fui messo a sedere.
Chiesi un po’ d’acqua ma fui inascoltato, già che come ripeto nessuno in quel luogo par che intendesse il mio idioma.
Mi liberò finalmente il collo ed una grassa signora apparve da un angolo della roulotte e mi porse del caffè latte, ed un maglioncino fetido e caldo, solo quello. Nudo afferrai la tazza e la grassa signora col foulard intesta e denti d'oro mi sorrise.
L'uomo invece sedette al tavolo, levò via l'infradito e depose il piedone unto sul piano. Mi guardava.
Era un massiccio signore coi baffetti ingialliti dal fumo di sigaretta. Aveva certo un’aria non proprio raccomandabile, eppure quegli occhi di uomo non più giovane ...