Crema solare
Data: 14/07/2018,
Categorie:
Tabù
Maturo
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... gelata.
Quando pensai di essermi ripreso tornai a sistemarmi al suo fianco.
Va meglio? - mi domandò a bruciapelo.
Come, scusa? - farfugliai.
Dopo il bagno, intendevo.
Oh, si , certo, va molto meglio.
Notai che sorrideva divertita e con l'aria compiaciuta e, per un attimo, temetti che si fosse accorta della mia goduta.
Ci appisolammo entrambi per qualche minuto sotto il caldo sole di luglio e fu lei a svegliarmi.
Ho le chiappe bollenti โ mi disse โ è meglio che mi giri altrimenti stanotte sono dolori.
Sdraiata a pancia in su, vedevo il suo grosso seno bianco debordare sul suo petto e, tra le gambe leggermente divaricate, potevo vedere emergere dal ciuffo dei radi peli pubici, le labbra carnose della sua femminilità.
Visto che sei stato così bravo, perché non mi ungi anche davanti?
Guarda come sono bianche le mie tette. Con questo sole rischio di bruciarle.
Ma... non saprei โ farfugliai.
La visione che mi stava offrendo me lo aveva fatto diventare di nuovo duro.
Se mi hai unto il sedere mi puoi anche ungere davanti, no?
Certo, mamma.
E così, con la poco crema rimasta, la unsi anche davanti.
Portava gli occhiali scuri, per cui non so se mi stesse guardando mentre, col palmo della mano pieno di crema, mi avvicinavo timoroso alle sue poppe.
Di certo posso dire che stava sorridendo e che sul suo viso era riapparsa quell'aria compiaciuta di poco prima.
Gliele unsi le poppe, gliele unsi fin quando riuscii a spremere dal tubo ...
... le ultime gocce di crema e fino a quando mi sentii sgorgare la seconda sborrata che, come prima, dovetti fare in silenzio e facendo finta di nulla.
Vai a farti un bel bagno โ mi disse allora guardandomi da sotto gli occhiali da sole โ credo tu ne abbia bisogno.
Si, hai ragione, fa molto caldo โ le risposi col terrore che avesse intuito qualcosa.
Quel giorno pranzammo in spiaggia e, nel pomeriggio, quando il sole picchiava davvero duro, ci rifugiammo sotto un cespuglio di lecci che spandevano una bella ombra fresca.
Con gli asciugamani e gli accappatoi facemmo una specie di giaciglio, dove ci sdraiammo fianco a fianco per una pennichella.
Per stare più comoda mamma si era sfilata il costume ed aveva indossato un grembiulino da spiaggia che le copriva a malapena le poppe.
Cercai di addormentarmi ma il pensiero di quanto accaduto nel corso della mattinata non mi abbandonava. Rivivevo continuamente la scena di quando le avevo unto il culo e le poppe e ce lo aveva di nuovo duro.
Sperai che non se accorgesse, anche se il mio costume non lasciava adito a dubbi di sorta.
Credevo stesse dormendo quando mi alzai per andare a fare un giro.
Dove stai andando? - mi domandò.
Da nessuna parte.
Allora resta qui. Si sta così bene.
La nostra spiaggia era deserta come sempre.
Vidi che era tutta sudata.
Andiamo a fare il bagno? - proposi.
No, vai tu se vuoi.
Non importa, vado dopo.
Allora adesso sdraiati qui, vicino a mamma.
Quando mi sistemai ...