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L'esame prima di natale
Data: 14/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... chicco”. Incalzai deciso. “Ti volevo proporre n’affare”. Si limitò ad un cenno del capo. “Come stai per l’esame di domani? Finanza …”. “Ho studiato”. Disse lui secco. “Io no”. Era meglio presentare subito il problema. “Facciamo così …” Proposi. “Cento euro se mi passi il test!”. Lui rimase in silenzio. “Centocinquanta?” Rilanciai. Gianni mi sorrise vendicativo. “Senti bello”. Mi rispose sfrontato. “Io non le faccio ste cose … studia, vedi che la prossima volta l’esame lo passi …”. “Grazie mille comunque”. Concluse sollevando il cocktail mentre raggiungeva la pista. “Beh?” Chiese Ciro quando feci ritorno sul divano. “Picche … Niente Rai2 me sa!”. “Che figlio di puttana Gianni Succhia!”. Commentò lui visibilmente fatto. “Figlio di puttana!”. Ripetei. “Senti Ci, me ne vado”. Sbottai deluso. “Sennò domani manco m’alzo”. Mentre m’infilavo nell’Audi che quella stronza di mia madre m’aveva regalato per il compleanno la musica della discoteca si fece sempre più distante. Pensai che tutto sommato una fica valeva l’altra. Fanculo a Nadia e alle mille carte per Rai2. “Sai quante me ne bombo?” Mi dissi. “Sta troia tornerà dopo le vacanze implorandomi di farla squirtare”. Ero consapevole dell’effetto che avevo sulle donne. Vent’anni. Un metro e novanta di carne allevata in palestra. Le spalle larghe e la minchia sempre pronta allo sfondamento. Avevo perso il conto di quante me ne ero chiavate. Alla fermata dell’autobus Gianni ...
... Secchia aspettava il notturno. Ripensai al culo di Nadia e l’uccello fece uno scatto dentro ai jeans. “Cazzo”. Mi dissi. “Sto morto di fame va in giro cogli sposta-poveri e fa tutte ste storie!”. “Lo vuoi un passaggio bello?” Chiesi splendido dietro il finestrino. “Avanti fa freddo”. Insistetti. “Grazie”. Disse lui montando in auto. “Abito dietro il campo di calcio. Conosci?”. “Avoja”. Esclamai entusiasta. “Sai quante me ne sono sbattute da quelle parti? … lo sai, no? Là la notte si tromba … è pieno di macchine appartate … non passa nessuno”. “Si lo so”. Disse lui. “È comodo”. Proseguii. “Le faccio bere, le riaccompagno a casa e per strada mi fermo in camporella … so tutte troie Gianni. Fidati! Prima è solo ma-no-cheffai-ci-conosciamo-da-poco-meglio-aspettare-un-pò, poi quando glie lo metti in bocca le devi stacca sennò ti lasciano l’ematomi”. Gianni Secchia era visibilmente a disagio. Rimase in silenzio deglutendo rumorosamente. Riuscivo a scorgere il pomo d’Adamo alzarsi e tornare rilassato. “Te le scopi qua dentro?” Chiese infine mentre si tormentava la cerniera del cappotto. Faceva finta di guardare oltre il finestrino ma, appena poteva, mi fissava le cosce. “Non è che è frocio questo?” Pensai senza particolare imbarazzo. Ero un uomo di mondo. Le mie esperienze l’avevo fatte tutte. Donne, uomini, trans … m’ero chiavato qualunque cosa. “Già”. Risposi. “La dietro”. Feci un cenno con la testa ad indicare il sedile posteriore. “Le ...