1. Da solstizio a solstizio (Yuko's)


    Data: 30/12/2022, Categorie: Lesbo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    “Ma perchè deve essere ancora buio a quest'ora?” dico ad alta voce e mi preoccupo, mentre guardo l'orologio.
    
    Non avrò per caso sbagliato a mettere la sveglia?
    
    Non si cambia l'ora in gennaio, no?
    
    Entro nel campeggio. No, l'ora è quella giusta, lo vedo sul grosso orologio di fronte alla reception; ma perchè sia ancora buio, questo non riesco proprio a capirlo.
    
    Sto per girarmi per guardare in direzione del sole, quando scorgo dietro alla siepe un uomo nudo che si muove con un ritmo inequivocabile.
    
    “Ma che ca...”
    
    Mi avvicino e percepisco dei gemiti altrettanto espliciti.
    
    Mi sporgo oltre la siepe e la scena mi appare nella sua interezza e semplicità: una donna a quattro zampe sulla panchina e un uomo che la sta scopando con evidente soddisfazione, da dietro, per la precisione.
    
    Odio le feste di capodanno!
    
    “Ragazzi, queste cose fatele in tenda, porca miseria!”
    
    Lui si gira e non sembra neanche seccato, anzi sembra ammiccare, come se volesse invitarmi, o magari solo per farmi capire quanto sia figo. Sarebbe anche un bel ragazzo, ma ha troppi tatuaggi. Non mi piacerebbe fare sesso con un murales.
    
    Ma la ragazza non ha gradito la mia ingerenza e mi apostrofa in un dialetto che non conosco.
    
    Qui a Trieste se ne sentono di tutti i colori e non basterebbe una vita per impararli tutti, soprattutto per una straniera.
    
    Sto per rispondere quando di colpo le parole assumono un senso.
    
    Cazzo, mi ha risposto in giapponese!
    
    Non me lo aspettavo, ma ora ho ...
    ... ben percepito un franco insulto nella lingua che conosco.
    
    Non sapevo che ci fosse una orientale nel campeggio, ma magari sono arrivati ieri pomeriggio, quando avevo già dato il cambio.
    
    Mi armo di pazienza e mi avvicino ai due, che non mostrano il minimo accenno a smettere. Neanche un filo di pudore. Non dico lui, ma almeno la mia connazionale!
    
    Lei è di spalle, capelli lunghi e neri, anche un bel culetto, se posso permettermi.
    
    Lui continua come se fosse l'orsacchiotto di Duracell e mi guarda con una faccia beata. Anche esibizionista.
    
    “Dai ragazzi, vi beccate una bella denuncia, e io una multa. Andate in tenda e finite lì. Ormai vi ho interrotto!”
    
    “Ma perchè non ti fai i cazzi tuoi?” mi risponde, invece, quello, continuando a piallare il fondoschiena della compaesana.
    
    “Perchè 'questi' sono i cazzi miei! Io qui ci lavoro e devo mandare avanti questo posto senza casini!” gli rispondo mentre comincio ad alterarmi.
    
    “Vuoi partecipare? Ce n'è anche per te!”
    
    Io mi fermo e, mani sui fianchi, lo guardo con un'espressione truce. Iniziamo malissimo.
    
    Quello sbuffa, si ferma, sguaina la spada dal fodero di carne e, così, forse per risarcimento, molla uno schiaffone sulle chiappe della ragazza.
    
    E se ne va brandendo la verga a due mani, come un atleta di salto con l'asta. E, in effetti, che asta!
    
    Lei si rialza e mi si rivolge con una raffica di insulti in giapponese.
    
    Ma che palle! E non posso neanche rispondere!
    
    Ma resto di pietra. Quella deficiente mi ...
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