Le mie calde allieve - capitolo 11 - epilogo
Data: 29/12/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69
... fisiologico che si sarebbe spento però molto difficilmente che nella mia testa, Ero contento di essere riuscito a tornare a un comportamento sessuale normale.
Pensavo a Mariella. Avrebbe finito per decidersi a lasciarsi sfondare la figa? Avrei forse dovuto fare un po' di pressione? Dopotutto, avrebbe solo avuto quello che si meritava. Ero impaziente di raggiungerle nel granaio, nell'odore di fieno e di concime...
Mentre attraversavo il campo in pendio sul versante opposto all'albergo, I'oscurità e il silenzio che regnavano intorno al granaio mi rassicuravano, il posto era un po' inquietante, perché eravamo al limitare di un bosco che si ergeva proprio dietro la casa. E si potevano udire le grida degli animali e il fremito del vento tra gli alberi.
Non c'era luna nel cielo, ma la luce delle stelle era sufficiente a guidare i miei passi. La notte precedente aveva piovuto. Le orme lasciate dalle zampe delle bestie sul terreno avevano creato un pantano che bisognava aggirare con precauzione.
Scorsi la sagoma delle due ragazze appoggiate al muro di fianco alla porta.
« Un bel guaio!», disse Mariella. «Ci siamo cacciate nel fango fino alle caviglie!».
« Bisogna saper camminare al buio», ribattei raggiungendole.
«Ecco il nido d'amore di Sara e di Rosina! Voi le imiterete, tanto per rimettermi in forma. D'accordo?». Le presi per le braccia.
«Su, sdraiatevi e cominciate senza di me!». Si diedero un lungo bacio, un lingua in bocca che mi parve un po' noioso. ...
... Bene, dovevo aprirmi la patta... Tolsi a entrambe scarpe e mutandine, poi mi gettai sulle loro fighette che le due porche si stavano sfregando... Dapprima su quella di Mariella, che non toccavo più da un bel po'. Ne provai un gran piacere. Era inondata di un umore colloso ed
emanava un odore forte. Mariella doveva aspettarselo da tempo, perché cominciò a gemere e si distese sulla schiena, per lasciarmi campo libero. Cominciai a succhiarla rumorosamente. Quando mi fui saziato di quella calda mucosa decisi di offrirle una novità, dopo essermi assicurato di avere il cazzo di nuovo ben duro.
Le due continuavano a sbaciucchiarsi e io ne approfittai per preparare la mia sorpresa. Mi spalmai l'uccello di vaselina, benedicendo colui che l'aveva inventata, quindi feci distendere Mariella su un
fianco, sdraiandomi dietro di lei.
«Samira, tienila stretta. La inculerò adesso!».
« Ehi!», si ribellò Mariella. «Non ti ho ancora detto di sì!».
Senza risponderle le afferrai la vita, poi le ficcai il cazzo tra le natiche, usando tutta la mia forza per immobilizzarla.
«Se ti muovi, ti farò male!».
Lei non si lasciava fare. Ripeteva "no" e cercava di girarsi.
«Samira, la tieni allora?».
Per fortuna quest'ultima stava al gioco e afferro i polsi dell'amica, schiacciando le mammelle contro la spalla dell'altra.
«Su, dai, baciala, falle qualcosa!».
« Vedrai, porco che non sei altro!», urlava ora Mariella, «Vedrai.... »
Questa sua ribellione mi fece diventare ancor ...