1. IL TUTOR


    Data: 19/12/2022, Categorie: Voyeur Masturbazione Autore: sleeppig, Fonte: xHamster

    ... facilitarlo, mi disse “Ti piaceva sentirmi scopare? Ti toccavi mente mi sentivi? So che lo facevi, porca!”
    
    Chiusi di colpo le mie gambe, stringendole con forza; sentii la sua mano, intrappolata, mollare la presa. Lui, quasi imbarazzato per la mia reazione si distacco leggermente da me. Io lo stavo fissando. Qualche secondo di gelido silenzio.
    
    Poi gli dissi ”A dirla tutta, mi eccitava di più sentire lei che te, porco!”
    
    Rimase impietrito con un mezzo ghigno impresso in faccia.
    
    Rilasciai la presa delle gambe, la divaricai leggermente, gli presi la mano e la appoggiai sopra al mio caldo e umido apparato genitale; lui, scuotendo e tirando un sospiro di sollievo, mi disse “Sei perfetta! Lo sapevo!”.
    
    Avevamo rotto tutti gli indugi, ci eravamo praticamente dichiarati; lui voleva scoparmi c*** una puttana ed io, consenziente, volevo prendere il fallo di quel porco. Indirettamente avevamo dato anche il via libera all’utilizzo di termini osceni, parole apparentemente volgari ma, dette in certe occasioni, risultavano particolarmente stimolanti ed eccitanti.
    
    In laboratorio era una cosa, fuori un’altra.
    
    Non mi interessava la sua vita personale, non mi interessavano le sue storie amorose.
    
    Era una persona, pulita, affabile, brillante ed intelligente. Il contenuto era più che sufficiente.
    
    Aveva una postura possente, era molto maschio ed era ben dotato, con un pene tonico e di un buon sapore che ben sapeva usare. Il contenitore era perfetto.
    
    Scaldati gli animi, ...
    ... potevamo rincasare. Volevo consumare! Ero eccitatissima, Sapere di aver rotto finalmente ogni indugio ed ogni apparente formalità, mi faceva sentire molto meglio. Potevamo essere complici, ovviamente solo a livello sessuale. Il resto poteva, ed in certi versi doveva, rimanere riservato.
    
    Cominciavo a prenderci gusto anche nel prenderlo in giro. Smontavo la sua autorità, quella che, professionalmente meritata, palesava fiero per tutto il giorno, durante le ore di lavoro. Non volevo assolutamente passare al ruolo di dominatrice, non ci pensavo neanche. L’uomo era lui e doveva anche farlo bene.
    
    Mi piaceva solo stuzzicarlo, potevo tranquillamente immaginare che in qualche modo lo infastidivo, insomma, cercavo di farlo incazzare un po’ così poi mi avrebbe sicuramente scopata meglio!
    
    Non avevo esperienza con gli uomini, tantomeno con la loro psicologia sessuale, ma non volevo neanche sentirmi la ragazzina sedotta e usata, che intimorita dalla sua autorità si concedeva. Se mi aveva preso era solo perché io lo volevo, lo desideravo. E se gli concedevo di usarmi in qualche modo, durante le fugaci palpatine, era un piacere anche mio.
    
    Quindi, che mi usasse pure, mi violentasse; io volevo ardentemente che lo facesse e lo sapesse.
    
    Pertanto, farlo incazzare, sfidando la sua autorità, ritenni che servisse a s**tenare, come conseguenza logica, la sua passione sul mio corpo, infliggendomi punizioni sessuali con il suo membro e le sue oscenità.
    
    Il pensiero di portarlo a casa ...
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