IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... prendeva la spalla, massaggiandola; ma li si fermava. Non tentò di fare altro.
Meglio, perché io in quell’occasione non glielo avrei concesso.
Alla fine, prima di congedarsi, mi chiese se per la sera avessi già impegni poiché avrebbe avuto piacere di cenare insieme.
Giocando in casa, gli risposi che ero già impegnata ma che in un’altra occasione avrei accettato volentieri il suo invito. Abbassò la sguardo, accompagnato da un piccolo cenno della testa e, sorridendomi, mi disse che ci contava.
Si alzò e si allontanò sereno.
E che cazzo! Va bene tutto, sei stato il mio Tutor, ma ora basta.
Non compri il tuo silenzio con un mazzo di fiori.
Inoltre adesso avevo deciso di camminare da sola, ed ero conscia di poterlo fare anche bene!
Mentre lo dicevo tra me e me, sapevo che non sarebbe andata così.
Nel senso che nulla stava intaccando i miei sentimenti, non mi ero innamorata e neanche invaghita, ma il mio corpo si sarebbe volentieri concesso ancora un po’ a lui.
Avevo ancora voglia di provare, sperimentare, esplorare e Simone andava benissimo, il suo fallo era perfetto.
Stavo per applicare la teoria del contenitore e del suo contenuto.
Quella sera, a casa, sfogai in diversi modi tutta la mia eccitazione con il mio giocattolo sessuale. Mi divertii, più del solito. Cercai e raggiunsi per ben due volte l’orgasmo. Mi sentivo carica!
Nei giorni seguenti tutto seguì l’ordinario.
Simone, nel suo giro di colloqui quotidiano, si fermava ...
... serenamente anche da me; parlavamo del lavoro, di qualche buffo episodio avvenuto in laboratorio e poi se ne andava.
Le mani stavano al loro posto, se non per farmi quei soliti e piacevoli massaggi alle spalle.
Io non volevo tentarlo e tantomeno provocarlo.
Aspettavo, nella mia apparente tranquillità, la sua prossima mossa.
La nostra confidenza intanto era aumentata notevolmente. Parlavo con estrema serenità e nulla di lui mi intimoriva più.
Un pomeriggio, dopo aver discusso per ore del progetto, prendemmo una pausa andando a berci un caffè nella hall. Quando risalimmo in laboratorio, seduti alla mia postazione, cominciammo a chiacchierare del più e del meno. Stanchi ed esausti, avevamo bisogno di divagare un po’.
Nei mille discorsi, sempre a carattere piuttosto generale, mi disse si era fatto assegnare una nuova sistemazione dalla direzione; fino a quel momento aveva alloggiato in un albergo ma lui preferiva la privacy di un appartamento.
Su quel punto mi venne da ridere.
Dato che anche la nostra società disponeva di una struttura residence composta da diversi appartamenti che venivano concessi a dipendenti, affiliati o ricercatori che frequentavano i nostri laboratori solo per brevi periodi, e che poco distava dalla sede, Simone disse che proprio quel giorno era riuscito a farsi concedere un alloggio di quelli.
In mattinata aveva già portato lì i suoi effetti personali e quella sera avrebbe dormito lì.
Si riteneva contento e soddisfatto; era solo ...