IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... diventate più pungenti e maliziose.
Mi fecero stare bene, passai una bellissima serata.
Avevo dieci giorni di ferie da trascorrere prima di rientrare al lavoro, che dedicai al rinnovo del mio appartamento. Acquistai divani, tavolo, sedie e mobiletti vari.
Anche un nuovo letto, ovviamente Ikea!
Chiamai un imbianchino per rinfrescare le pareti, dando nuovi colori.
Rientrata al lavoro ebbi un encomio da parte del Direttore Generale e fui affidata ad un nuovo incarico interno.
Avrei vigilato sullo sviluppo di un nuovo progetto affiancando uno staff di persone che erano appena state convocate.
Questa volta restavo in sede, nel laboratorio posto al primo piano; dovevo seguirne lo svolgimento, apportare la mia conoscenza ed esperienza nella parte di mia competenza e rendicontare, in modo riservato e confidenziale alla direzione, gli eventuali progressi.
Dopo aver con calma sommariamente studiato il mio nuovo compito, presi la lista dei ricercatori impegnati in quella nuova sfida, così per mera curiosità.
Volevo vedere se qualche nominativo mi era noto, se conoscevo qualcuno.
Quando arrivai alla fine, mi si gelò il sangue. Il Tutor del progetto era ancora Simone!
Solo in quel momento compresi il gesto dei fiori ma soprattutto la frase scritta sul biglietto!
Ero felice, anche se lui non mi aveva detto niente.
Sicuramente era a conoscenza di tutto ma non mi aveva coinvolta. Lui era già lì, aveva già cominciato mentre io ero in ferie e sapeva ...
... benissimo che mi avrebbe ritrovata. Nonostante ciò non mi aveva cercata.
Mi rasserenai, cercando di non prendermela.
Dovevo solo aspettare che si facesse vedere o sentire, sapendo che non sarebbe passato molto tempo.
Quella mattina ero in laboratorio quando improvvisamente vidi i colleghi che di s**tto si alzarono in piedi. Era entrato Simone. Era entrato il Tutor.
Salutò tutti, con l’affabilità che lo contraddistingueva.
Lui, nei giorni precedenti, in mia assenza ebbe modo di conoscerli. L’unica novità in quella sala, quel giorno, ero io.
Mi rivolse un grande sorriso salutandomi con la mano. Ricambiai.
Cominciò il suo rituale giro di confronti con tutti gli altri, uno per uno, lasciandomi ovviamente per ultima. Quando lo vidi arrivare cominciai ad agitarmi.
Cercai di calmarmi e, tentando di prendere il controllo, lo salutai per prima.
“Ciao!”, esclamai alzandomi tendendogli la mano.
Dopo l’episodio di quella sera, mi pareva opportuno dargli del tu, anche se tra colleghi in genere è una prassi che io non adottavo.
Lui, calmo, mi si avvicinò e ricambiando apertamente il mio saluto, mi abbracciò, baciandomi sulle guance.
Partì uno scambio di convenevoli alquanto banali e privi di particolari riferimenti, se non lavorativi.
Prese una sedia, posta li vicino, si avvicinò alla mia postazione e sedendosi mi invitò a fare altrettanto. Stemmo lì a parlare piacevolmente del nuovo progetto, degli obbiettivi.
Ogni tanto, sorridendomi, la sua mano mi ...