IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... il mio collo, spostò i miei capelli da un lato, mi toccò grezzamente il viso cercando la mia bocca.
Quando la trovò, le sue dita me la invasero.
Mentre cercavo di leccargliele, si avvinghiarono alla mia lingua, roteando ed affondando prepotentemente dentro la mia gola. Passavano poi sui miei denti, sul palato e, con un movimento a spirale, scendevano a toccarmi l’ugola. Estraendole morbidamente, trascinavano una enorme quantità di saliva che utilizzava per massaggiare le mie labbra, le mia guance, il mio mento.
Iniziò a ritrarsi, come per caricarsi ad affondare il secondo colpo; la sua mano si spostò dal mio viso per prendermi i capelli, inarcandomi la schiena. L’altra mano, lasciando la presa dal mio seno, senza mai distaccarsi dal mio corpo, scivolò sulla mia pancia, delineò il mio fianco, raggiunse il mio gluteo e lo afferrò, stringendolo ed allargandolo verso l’esterno, preparandomi alla imminente penetrazione.
Partì un efferato colpo.
Tentai di sobbalzare in avanti ma la sua presa, salda ed efficace sui miei capelli e sul mio gluteo, mi aveva violentemente trattenuta tirandomi verso lui, come una specie di contraccolpo.
Non riuscii a soffocare un urlo, determinato da una sorta di dolore estremamente piacevole, godurioso.
Cominciò ad incalzare un crescendo ritmo, affondando e ritraendosi.
Il suo fallo scorreva senza impedimenti, aveva sfondato quella gigantesca diga che ora pareva rilasciare enormi getti di liquido lubrificante.
Mi sentii ...
... schiaffeggiare, pacche decise della sua mano sul mio gluteo.
Un leggero dolore, mescolato all’inteso piacere generato da suo pene, che aveva incendiato i miei organi interni esaltando una serie di sensazioni estremamente goduriose, dava la giusta sensazione di sottomissione; la giusta punizione inflitta per espiare i miei peccati, per averlo sedotto, origliato, spiato.
Provavo un piacere liberatorio, fisico e psicologico.
Stavo letteralmente delirando, non riuscivo a gestire gli spasmi del mio corpo. Ad ogni sua penetrazione fuoriusciva dalla mia gola un agonizzante grido. Avevo appena raggiunto un orgasmo violento, devastante. Ripiegata goffamente su quel tavolo, dopo che le mie gambe avevano definitivamente perso la loro naturale funzione ovvero quella di sorreggermi, la mia mano, alla ricerca del suo ventre, tentava in qualche modo di placare quella furia, quella mostruosa macchina umana di piacere.
Fortunatamente lui comprese e si fermò, sfilandosi delicatamente. Estrasse il suo membro, eretto, gonfio, duro, ancora voglioso di mostrarsi e proseguire ad esplorare le mie cavità.
Mi abbracciò da dietro e stringendomi forte a sé, cominciò passionalmente a baciarmi sul collo, dietro alle mie orecchie.
Ci misi qualche secondo per riordinare l’accaduto, il mio equilibrio; mi sentivo come de avessi capitombolato lungo una lunga scarpata schiantandomi sul fondo.
Cercavo in qualche modo di ristabilire una funzione minima ed essenziale dei miei sensi, tanto da potermi ...