IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... almeno sorreggere, ricominciare a vedere, mettere a fuoco, udire.
Mi girò e, schiacciando i nostri ventri l’uno contro l’altro, iniziò a baciarmi amorevolmente; ricambiai, con grande passione, aggrappandomi al suo collo e spingendo la mia lingua dentro la sua bocca, tutta, quasi cercassi di soffocarlo.
Non immaginavo potessi fare tanto. Non credevo potessi provare tanto.
Ci distaccammo, piano.
Ripresi contatto con il pavimento. Lui mi slacciò delicatamente la camicetta, facendola scorrere dalle mie spalle sulle mie braccia, sfilandomela. Io mi feci scivolare sulle gambe, ondeggiando i fianchi, la mia gonna. Mi tolsi le mutandine.
Ero nuda, davanti a lui, che con stupore e meraviglia guardava attentamente il mio corpo, sinuoso e scolpito.
Si levò la maglietta, mentre io allentavo la sua cintura; slacciai i suoi pantaloni e li feci lentamente scivolare in basso. Lui, come scalciando, si estrasse le scarpe e sfilò tutto quanto ancora lo ricopriva.
Libero.
Liberi.
Eravamo completamente spogliati e senza minimo imbarazzo o pudore, scrutammo i nostri corpi, le parti intime che reciprocamente più ci eccitavano.
Lo presi per la mano e, guidandolo, ci dirigemmo in camera.
Quel locale mi faceva ormai pensare a tutto, tranne che all’ambiente della casa destinato al riposo, al sonno. Ogni volta che entravo sentivo profumo di sesso, il mio.
La visione del letto, appiccicato a quella parte, stimolava le mie fantasie erotiche, eccitandomi.
Adesso lo ...
... ero più del solito e, mentre varcavo la porta di ingresso tenendo per mano Simone, sentii trasalire nel mio corpo una scossa, un brivido straordinario, disorientante.
Mi sedetti sul letto e Simone si pose davanti a me.
A pochi centimetri dal mio viso c’era il suo pene.
Lo presi con una mano e cominciai a guardarlo. Volevo lasciare impresso nella mia mente ogni singolo dettaglio.
Le vene, di diversa dimensione, colme di caldo sangue, erano in completo rilievo, dando un’impressione di potenza e forza a quel muscolo, ora duro e bollente.
Il suo glande, più largo di quella parte terminale del fusto, pareva esser stato scolpito nella pietra da un abile scalpellino, curato in ogni particolare, perfettamente sagomato e liscio.
Alla base, due morbide e generose sacche, contenevano i suoi enormi testicoli; erano particolarmente allungate verso il basso come se a stento riuscissero a reggere il peso del contenuto.
Me lo avvicinai e lo annusai. Anche se contaminato dai miei umori, profumava di buono, di sesso.
Cominciai a leccarlo; partii dal suo vertice con la punta della mia lingua, gli solleticai il frenulo e poi scesi giù, utilizzando tutta la larghezza della mia bocca, come se stessi succhiando la parete di un enorme e cilindrico ghiacciolo; risalii e me lo infilai nella bocca.
Piano piano, spingendolo e ritraendolo, cercavo di risucchiarlo, tentando, ad ogni passaggio di imboccarlo sempre di più, fino a sentirlo sbattere contro la mia ugola.
Questo ...