IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... lavorative, cercai di creare mille pretesti per poter parlare da sola con lui. Cominciavo con argomentazioni del lavoro per poi divagare, cambiando discorso; cercavo di carpire qualsiasi elemento, parola, atteggiamento che potesse scagionarmi, che mi desse la conferma che non dubitasse di me.
Non ne ricavai nulla fino a quando, durante la pausa pranzo, parlando con lui in modo generico sulla qualità degli alloggi assegnati, scoprii che era particolarmente infastidito dal riverbero che la luce mattutina creava nella sua stanza, effetto particolarmente accentuato dalle piantagioni di mais che riflettevano ancor più la luce del sole, e pertanto, suo malgrado, era stato costretto ad oscurare la stanza da letto con la tenda interna.
In quel momento mi sentii sollevata, libera, leggera, innocente ed al settimo cielo! Non mi aveva visto e di me non dubitava nulla.
Potevo ritornare a vivere tranquilla, riprendere le mie fantasie. Quella sera, moralmente sollevata, mentre attendevo nel letto speranzosa un suo rientro, guardavo e fantasticavo con il cacciavite. Mi coccolavo con le immagini della mia memoria di quando lo vidi in intimità.
In quel momento, mi fu inevitabile provare a paragonare le dimensioni del suo pene in erezione, che in qualche modo avevo stimato, con quelle del mio cacciavite.
Secondo me il suo era più grosso.
Si, non avevo dubbi.
Pur ammettendo errori di stima era sicuramente più generoso, sia in lunghezza che in larghezza, di quel ...
... cacciavite.
Per esserne ancora più certa, mi alzai, mi sedetti al tavolo della zona giorno munita di carta penna e righello; cominciai a disegnare, cercando di riprodurre in scala reale la sagoma del suo pene, utilizzando i dati di stima visiva che erano rimasti impressi nella mia memoria. Quando l’ebbi disegnato, misi il manico di cacciavite a confronto; era graficamente evidente che Simone aveva un pene significativamente più grande del mio cacciavite.
Ritenni così che lo strumento che stavo utilizzando per simulare un ipotetico rapporto sessuale con Simone, era inadeguato, troppo piccolo.
La donna che sottostava alla sua mascolinità veniva penetrata da un fallo di dimensioni nettamente superiori.
Conclusi che le mie sensazioni, sicuramente condizionate dallo strumento che stavo adottando, non potevano rispettare quelle che avrei provato con il pene di Simone.
Decisi immediatamente di sostituirlo con uno che si avvicinasse alle dimensioni che avevo appena disegnato su quel foglio. Cominciai a frugare per tutta la casa, alla ricerca di qualcosa che, per lunghezza e diametro, potesse in qualche modo avvicinarsi alla sagoma delineata e che, allo stesso tempo, fosse anche ergonomico.
Scartando frutta e verdura, in quanto ne ero completamente sprovvista, cercai in bagno, nei cassetti del soggiorno e persino nel frigorifero; volevo identificare un oggetto che potesse essere idoneo da utilizzare a scopi sessuali.
Non trovai niente.
Alla fine, non rassegnata, presi il ...