IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... mai.
Conoscevo perfettamente i suoi orari di rientro, che peraltro erano abbastanza regolari; verso le ventidue e trenta rincasava, perdeva circa una mezz’ora a fare non so cosa, e poi cominciava a copulare!
Aspettai. Finalmente lo sentii rincasare; dovetti implorare a me stessa di attendere e pazientare prima di uscire sul terrazzino. Non potevo rovinare tutto; dovevo aspettare il momento giusto, cioè quando avrebbe cominciato la sua prestazione sessuale.
Quindi attesi ancora. I minuti parevano scorrere ancora più lenti del solito. Deglutivo secchiate intere di saliva. Quando udii il rumore dell’interruttore che accendeva la luce della sua camera, mi sentii trasalire il sangue.
“Calma Giulia, calma” mi imploravo.
Avevo lasciato la finestra della camera totalmente spalancata e le luci tutte spente. Da fuori, anche se ci fosse stato qualcuno, non avrebbe potuto vedere niente.
Dopo un po’, cominciai a sentire i cigolii del letto; ecco, era giunto il momento.
Uscii sul terrazzino con le gambe tremolanti dall’agitazione e mi avvicinai, a piedi scalzi per non fare il minimo rumore, alla ringhiera divisoria.
Simone non aveva abbassato gli oscuranti e la camera era illuminata da una piccola luce soffusa. Scorsi, molto piano, la mia testa verso il suo finestrone e vidi due sagome avvinghiate nel letto.
Non riuscivo a credere a quello che stavo facendo.
Io, Giulia, laureata con la lode alla facoltà di ingegneria informatica a soli ventiquattro anni, ...
... master di specializzazione pagato da una multinazionale, assunta poi con contratto “atipico” di ricercatore molto ben remunerato, mi trovavo in vestaglia, accasciata e tremolante su un balcone, a spiare un cinquantenne mentre si accingeva a consumare nella sua intimità un rapporto sessuale!
Misi velocemente da parte questi pensieri, con promessa ed impegno di affrontarli seriamente l’indomani.
Ora dovevo soddisfare una grande curiosità, dovevo vedere con i miei occhi Simone all’opera; quella virtuale presenza notturna che da ormai parecchio tempo faceva parte delle mie fantasie erotiche, della mia intimità sessuale, ora era lì e dovevo vedere il più possibile.
Si strusciavano avvinghiati nelle lenzuola. Si baciavano passionalmente mentre le loro mani cercavano con foga le loro rispettive parti intime. I loro corpi ballavano una danza morbida, ondulante.
Lei era una donna mora, con capelli lunghi, corpo snello e ben tornito. Seno naturale ma pieno, senza pancia, gambe lunghe e ben delineate, glutei morbidi; il suo corpo non palesava una evidente attività fisica anche se lasciava trasparire una certa tonicità.
Bella moglie, bella compagna, insomma chiunque lei fosse, una gran bella ragazza.
Simone era esattamente come me lo ero immaginato, corpulento, massiccio, con un filo di pancetta che assolutamente non disturbava l’armonia del suo corpo. Poco peloso.
Lui, dopo le lunghe effusioni, cominciò a leccarle i seni, con calma e dedizione.
La sua gestualità era ...