Rosina e il cavaliere ferito (Prologo)
Data: 16/12/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu
... congedandosi. I due, dopo aver ringraziato il medico tornarono in casa. Rosina scaldò la zuppa che aveva preparato prima di uscire per andare ad assistere alla messa vespertina. Nel frattempo il marito aveva imbandito la tavola con una forma di pane, un paio di scodelle, una brocca d’acqua e due bicchieri di legno.
“Lo dobbiamo tenere d’occhio” – disse preoccupato. “Dove vuoi che fugga? Forse non riuscirà a superare la notte.” – gli aveva risposto Rosina. Consumarono il loro pasto frugale continuando a parlare e a cercare di capire il da farsi. Dopo cena Giuseppe aiutò la moglie a portare una scodella di zuppa e del pane a don Ildefonso che nel frattempo era tornato vigile. Sfamarono l’uomo e infine decisero che Rosina rimanesse a vegliare su di lui. Giuseppe, che l’indomani doveva tornare nei campi, sarebbe invece rientrato in casa per dormire ed eventualmente metterli in allerta qualora le guardie avessero bussato alla loro porta. Rosina provò una sorta di imbarazzo nel rimanere sola con quell’uomo: quel fisico possente, il viso attraente e i suoi occhi così belli spinsero nuovamente la contadinella a fare pensieri peccaminosi. Questa volta si immaginò piegata sul tavolo mentre don Ildefonso, dopo averle tirato su la gonna, iniziava a lapparle avidamente il sesso preparandola alla successiva monta.
Cercò di pensare ad altro, di interagire con don Ildefonso e spiegargli cosa aveva detto il dottore e come si erano organizzati per la notte. Sebbene la differenza ...
... linguistica fosse un ostacolo tra i due, il cavaliere aveva un’intuito molto spiccato ed aveva realizzato che la contadinella gli sarebbe stata accanto per tutta la notte. In un moto di riconoscenza prese le mani di Rosina nelle sue e, con un gesto lento, le portò alla bocca per baciarle. La povera Rosina rimase letteralmente sconvolta da quel gesto: venne scossa da piacevoli contrazioni al basso ventre mentre sentiva il suo sesso bagnarsi abbondantemente.
Ancora una volta tornò a fare pensieri peccaminosi, immaginando quelle possenti mani stringere vigorosamente il suo petto. Il cavaliere, vedendo arrossire Rosina, intuì che la contadinella non era indifferente al suo fascino. Avrebbe potuto approfittare di lei, erano mesi che non si univa carnalmente ad una donna. Pensò poi alle poche forze che aveva in corpo, alla benda che gli bloccava la gamba e alla gentilezza di Rosina che si era adoperata per salvargli la vita. Decise infine di tenere a freno i propri bollenti e lussuriosi spiriti. Tornò a sdraiarsi completamente sul giaciglio mentre la dolce Rosina, come aveva fatto più volte durante quella giornata, fece in modo di inginocchiarsiaccanto al cavaliere e di accogliere nel suo grembo la testa di lui. Iniziò a carezzarlo, facendo scorrere le sue mani segnate dal tempo e dalla durezza del lavoro nei campi, sulla pelle e tra i capelli dell’uomo. Don Ildefonso in breve tempo si addormentò.
Rosina ancora una volta cercò di tenere lontani i pensieri impuri. Non riuscì a fare a ...