Club Tlazo – Capitolo 5
Data: 14/12/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... ad essere recise furono le quattro funi che la bloccavano. Sorpresa, Eleonora si massaggiò i polsi mentre cercava di alzarsi. Un senso di malessere la colpì quando si sedette, ed uno di disgusto le strinse lo stomaco quando il suo sguardo ebbe la sfortuna di posarsi sul suo stesso sesso rigurgitante sperma di decine di uomini in uno spettacolo ben peggiore di quanto avesse temuto. – Seguici – ordinò una guardia mettendo via il coltello. La bionda guardò l’uomo che aveva parlato, poi la sua amica, il cui retto stava ancora ospitando il cazzo del tipo che era entrato prima. Sembrava svenuta, la bocca semiaperta con un rivolo di sborra che colava dalle labbra sull’ara sacrificale di plastica. Il suo corpo meraviglioso veniva sospinto in avanti ad ogni colpo infertole con l’inguine dell’uomo, il poco grasso che occupava strategicamente le sue curve scuotersi come se stesse implorando che tutto questo avesse termine. – No, lei no – disse la guardia, anticipando la domanda che la ragazza stava per porre, – solo tu. Eleonora non si chiese nemmeno dove volessero condurla. L’unico pensiero che le passò per la mente fu il fatto che, con tutta la sborra che le colava dall’inguine, il suo seno non poteva essere nulla di così imbarazzante. In effetti, vi pose le mani sopra solo per massaggiarselo, sentendo lo sperma secco ridursi in scaglie che volarono via. La ragazza si stupì nel trovarlo quasi divertente a vedersi…
<!--Luogo e orario-->
Cristina stava cercando di non vomitare ...
... mentre l’ennesimo individuo che non era il calciatore le stava scopando la bocca. Il cazzo usava un movimento lento nell’uscire dalle fauci ed un veloce e profondo quando rientrava. Alla ragazza sembrava che avesse una specie di mirino nel compirle tutte le volte l’ugola, causandole un senso di disagio che si irradiava nello stomaco, scendendo lungo la gola e stravolgendo ogni fibra che incontrasse. – Ehi, che cazzo ci fai qui? – urlò una voce, quando la porta si aprì all’improvviso. Cristina vide l’uomo voltare la testa verso l’origine di quelle parole ma non diminuì affatto il suo lavoro di bacino; anzi, aumentò ancora più la sua velocità. La guardia che era comparsa sull’uscio si lanciò verso lo scopatore, afferrandolo per un braccio, mentre una seconda entrava e lo prendeva per l’altro. Il tizio afferrò ancora più strettamente la testa della ragazza, non lasciandola finché non ebbe l’orgasmo che aveva ricercato per un paio di minuti nella bocca di Cristina. Solo quando iniziò a sborrare si lasciò portare via, mentre il suo cazzo usciva e spruzzava seme a fiotti sulla smorfia di disgusto della bionda e sulla seconda del suo seno già lorda di bega proveniente da diversi altri donatori. – Cazzo, che stronzo… – mormorò la ragazza, cercando di togliersi la bega dal suo volto con la mano libera ma finendo con lo sporcarsi ancora di più. Nel frattempo, le due guardie avevano gettato l’uomo fuori dalla stanza. – Sparisci, coglione! Se ti vedo di nuovo qui ti faccio fare una brutta ...