Aprire gli occhi
Data: 07/12/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... tutto quello che mi avesse chiesto; ma era lui a non volere e si limitò alla carezza.
“Erminia, se devi farti male, andiamo via piuttosto.”
Il tono era accorato; ma non ero donna che si perdesse facilmente.
“Ce la faccio, per ora; cerca di darmi tutta l’amicizia che puoi e un poco di quell’amore che mi hai lasciato trapelare … “
Mi strinse leggermente spalla contro spalla; forse ebbi addirittura un orgasmo, ma non ne ero certa.
“Quando sarai serena, se ti va parleremo anche d’amore; ora non è il momento.”
Mio marito intanto aveva stranamente abbandonato la compagna ma si era rivolto ad un’altra donna che si era stesa sul letto, accanto alla prima; vidi che la copulava in bocca con la violenza che conoscevo; ma insistette in gola finché quella non diede segni di soffocamento e di conati di vomito; le montò addosso e si piantò con la mazza tra i seni; l’altra accostò i globi e diede il via ad una enorme spagnola; mio marito di solito crollava a quella copula; ma resistette.
Intanto la sala si andava riempiendo e alcune ragazze, attratte dallo spettacolo, andarono ad unirsi al gruppo che copulava; mio marito le passò tutte, senza saltare nessuna, e le penetrò in vagina e nell’ano, instancabile e feroce come sempre; ritenni di averne abbastanza; mi feci guidare da uno degli addetti ed andai alla sala della copula; Rinaldo preferì attendermi in direzione, per non essere presente all’inevitabile scontro; toccai su una spalla mio marito che si ...
... girò.
“Erminia!!! Che ci fai qui?”
“Sono venuta a dirti che stasera non puoi e non devi tornare a casa; ci rivedremo in tribunale per il divorzio.”
Restò allibito, a bocca spalancata, in un turbino di corpi nudi tra i quali apparivo persino surreale; uscii alla svelta, tornai in direzione e chiesi a Rinaldo di andare via; per consentirmi di piangere, fermò l’auto su un’area di rifornimento chiusa; mi asciugò le lacrime ma non azzardò nessun movimento; gli presi le mani e le strinsi tra le mie; avrei voluto chiedergli di fermarsi con me e fare l’amore; mi anticipò determinato.
“Erminia, non è il tuo dolore che mi serve, e neppure la tua vendetta; se e quando sarai convinta di poter accettarmi, anche se non te la sentissi di amarmi, sappi che ti amo da sempre; che ti sono vicino adesso e che sono pronto ad esserlo per sempre; ma devi prima fare chiarezza con te stessa. Ti porto a casa, prendi un tranquillante e ci dormi su. Domani ci sentiamo e, se vuoi, ci vediamo.”
Mi baciò delicatamente su una guancia; lo abbracciai con affetto; dovevo essere certa di volerlo con me, prima di decidere di fare l’amore; mi accompagnò a casa, fino al portone; solo al momento di separarci, mi abbracciò voluttuosamente; per istinto, ma non casualmente, lo strinsi nel bacio più sensuale che avessi mai dato; vorticai la mia lingua nella sua bocca quasi per rubarne tutto il sapore e portarlo con me; sentii il suo desiderio gonfiarsi contro il mio pube; mi staccai e scappai via.
Chiusi la porta a più ...