1. Pompa di calore


    Data: 06/12/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: Darkdaddy, Fonte: Annunci69

    ... pacificatamente.
    
    “Qualche anno fa mi ha sgamato che mi tiravo una sega in un cantiere, guardando un porno gay al telefono. ‘Basta con questi telefoni, la realtà è migliore’, e se l’era tirato fuori. Vedendo quel cazzone, mi ero inginocchiato come in trance, ed avevo aperto la bocca. Lui si era avvicinato, facendosi fare una pompa. Dopo di allora, è capitato qualche altra volta, ed è stato anche il primo a scoparmi… vedo che al suo cazzone piacciono queste storie!”.
    
    In effetti, il cazzo di Riccardo era solidamente duro, da fargli quasi male. La sua mente continuava a pensare a quel bell’esemplare di giovane maschio, in ginocchio a spompinare un manzo maturo: gli bastava questa sola idea per quasi sborrare senza toccarsi.
    
    “Se vuole, le faccio vedere come l’ho spompinato”, e non diede a Riccardo il tempo di rispondere che già era in ginocchio, guardandolo in faccia, mentre apriva la bocca e ingoiava interamente il suo cazzone. Dovette appoggiarsi con le mani allo stipite della porta per non svenire dalla sensazione di godimento. Luigi pompava e leccava, alternando succhiate profonde a leccate alla cappella, per poi massaggiare e leccare le palle, mettendosele entrambe in bocca e titillandole con la lingua, per poi riprendere tutto in bocca il cazzo fino alla gola, succhiando e pompando a ritmo sempre più intenso e veloce, quasi che il cazzo lo stesse sfamando. La tuta intanto stava scivolando sempre di più, scoprendo quel culo così maschio che faceva impazzire ...
    ... Riccardo.
    
    “Davvero buono questo cazzone!”. Riccardo gli afferrò la testa e lo spinse ancor più a fondo, arrivando a scopargli la gola. Allungò una mano e gli toccò quel culo di marmo, scendendo lungo il solco fino a toccare il buco. Era completamente sudato, per cui non ebbe difficoltà ad infilarci un dito pur non essendo lubrificato. I mugolii di Luigi si fecero sentire, tanto che cominciò a leccare la cappella con una frenesia incredibile, e a mormore frasi apparentemente sconnesse. Quando Riccardo gli spostò la testa tirandolo per i capelli, il ragazzo aprì la bocca mostrando la lingua, e non ci pensò due volte a sputargli in gola, sibilando un “che gran troia che sei”.
    
    Luigi passò al 'tu'.
    
    “Ti prego… mi faresti sentire almeno la cappella nel culo? Solo la cappella… poi la tiri fuori e te la succhio a fondo”, e si girò, mettendosi a quattro zampe sul pavimento.
    
    Riccardo si piegò, e gli piantò la cappella di botto, senza però fermarsi, aiutato dal sudore e dall’eccitazione del ragazzo, per cui entrò completamente dentro il suo culo, fino ai coglioni.
    
    “Cappella molto grande, direi… beh, ormai che sei dentro, puoi anche scoparmi il culo… mi pareva avessi una gran voglia di sborrare pochi minuti fa…”.
    
    Riccardo aveva già cominciato a scoparlo dopo che l’altro aveva pronunciato la parola ‘culo’, e lo montò a dovere come un forsennato, uscendo spesso da quel culo, per poi ripiantare tutto il cazzo dentro, allargando quel bel culo da maschio e scopandolo con foga, finché ...
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