1. Pompa di calore


    Data: 06/12/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: Darkdaddy, Fonte: Annunci69

    ... le chiappe. Riccardo alla vista di quei due culi così virili, con quei peli che si intravedevano nel solco intergluteo, si infiammò in volto e gli scoppiarono i pantaloncini, tanto che il cazzo ormai di marmo uscì a sinistra, mostrandosi per buona metà con la cappella in fiamme.
    
    Fece appena in tempo a nasconderlo che Luigi si voltò per recuperare la cassetta degli attrezzi. Si guardarono negli occhi, e con nonchalance Luigi afferrò quello di cui necessitava: forse non si era accorto di nulla, o forse aveva ignorato il gonfiore nei pantaloncini.
    
    Riccardo, quasi in trance, si avvicinò ai due uomini, osservandoli di spalle: quelle due schiene possenti e la visione di quei culi così maschi lo eccitavano sempre di più. Ebbe un barlume di lucidità e decise di andare in bagno per segarsi, prima che la situazione gli sfuggisse di mano. Si tolse la canotta, si abbassò i pantaloncini, e cominciò a segarsi con la mano destra, mentre con la sinistra si accarezzava i capezzoli, immaginando la lingua di Luigi sulla sua cappella e quella dello zio sul culo.
    
    Era talmente preso dalle sue fantasie che non si accorse che lo stavano chiamando: quando senti la porta del bagno aprirsi, non poté far nulla per dissimulare, dato che Luigi rimase imbambolato alla vista di quel cazzone bello duro.
    
    “Ehm… noi abbiamo finito… scusi, la porta era aperta e non sapevo… “.
    
    Riccardo si interruppe anche se era prossimo alla sborrata, si infilò il cazzo nei pantaloncini, e si mise di nuovo la ...
    ... canotta. Sorrise imbarazzato al ragazzo, che continuava a fissargli il pacco. Quando si trovò sull’uscio della porta, invece di lasciarlo passare, il ragazzo allungò la mano e tastò per bene il cazzo di Riccardo, estasiato da cotanta abbondanza, mormorando qualcosa.
    
    “Luigi, io vado intanto, regola i conti tu”, disse lo zio in lontananza.
    
    “Va bene zio, sistemo tutto io”, mormorando qualcosa che Riccardo non riuscì a comprendere nemmeno quella volta.
    
    Non sapeva proprio cosa fare: quel ragazzo era dannatamente sexy, però non gli sembrava il caso di sputtanarsi col tecnico introdotto dalla sua collega… e mentre pensava ciò, il ragazzo gli aveva abbassato i pantaloncini per ammirare il cazzone in tutta la sua gloria. Prese a massaggiargli i coglioni, stuzzicando così l’asta che sussultava ad ogni palpata più decisa, mormorando nuovamente qualcosa.
    
    “Cos’hai detto?”, chiese Riccardo, come se fosse l’unica domanda da porre, tralasciando il fatto che il tecnico dell’aria condizionata aveva le sue palle in mano ed era incantato alla vista del suo cazzone.
    
    “Ha il cazzo uguale a quello di mio zio”, rispose Luigi, sempre fissandoglielo.
    
    “Tuo zio, cioè quello che se n’è appena andato?”, sbalordito da simile risposta.
    
    “Sì, proprio lui… ha un cazzo sui 20 centimetri, bello grosso, con la cappella importante come la sua”.
    
    “E tu come fai… oddio avete fatto… madooo che situazione”.
    
    A questo punto Luigi alzò la testa e volse lo sguardo verso Riccardo, sorridendogli ...
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