1. Qualche piccolo dettaglio legale


    Data: 05/12/2022, Categorie: Tradimenti Autore: HarrymetSally, Fonte: Annunci69

    ... nervoso davanti a me.
    
    “Hai preferenze?” chiese.
    
    “Il primo che incontriamo andrà benissimo.” Avevo voglia di scrollarmi di dosso quella vicenda, e quella famiglia, il più presto possibile.
    
    “Sempre fredda come il ghiaccio, eh?” disse stizzito, mentre si dirigeva verso il bar sull’altro lato della strada.
    
    “Le ex-mogli sono calde solo nei filmini che ti piaceva guardare a tarda notte, quando dicevi che restavi su a lavorare.”
    
    Mi pentii immediatamente di quella risposta. Non volevo riaprire le antiche ferite, e soprattutto non volevo avere una conversazione sui nostri trascorsi coniugali. Non desideravo essere sua moglie per un altro minuto, neppure nei ricordi.
    
    “Touché” disse, mentre prendevamo posto in un tavolino d’angolo, seduti uno di fronte all’altra, “senti, non voglio litigare. Ti assicuro che non è una cosa da ex-marito, non cerco rivalse né vendette.”
    
    “Lo spero” replicai “perché se apriamo il libro delle vendette non so chi di noi due ne esce più infangato .”
    
    Ordinammo due caffè americani, che sorseggiammo fronteggiandoci con aria guardinga.
    
    Inalai l’aroma caldo della miscela. Il caffè aveva sempre il potere di levigare le mie reazioni, rendendomi più morbida.
    
    “Allora, cos’è questa storia dei cavilli?”
    
    “Sai come è fatto mio padre, no? Quanto ci tiene alla famiglia…”
    
    Soffocai la risposta che mi era salita alle labbra. Ci teneva così tanto che l’aveva praticamente devastata, fino a ritrovarsi con una moglie sotto psicofarmaci e un ...
    ... figlio pallemosce che a quarant’anni ancora si chiedeva cosa avrebbe fatto da grande.
    
    “Il fatto è che, per come la vede lui, tu non hai solo tradito me, ma tutti noi.”
    
    “Come la vede lui? E lui cosa cazzo c’entra?!” Alzai la voce.
    
    Un paio di avventori mi rivolsero un’occhiata di disapprovazione. Era la seconda volta che attiravo l’attenzione quella mattina, e non nel modo in cui ero abituata.
    
    “È mio padre. Ed è il capofamiglia.”
    
    Mi sentivo intrappolata in una storia di Verga, in cui vecchi rugosi e onnipotenti manovravano i fili di giovani senza speranza.
    
    “Quindi?”
    
    “Nulla di grave, credimi. Non siamo qui per dare vita a una guerra. Si tratta solo di firmare alcune carte. Una sorta di dichiarazione.”
    
    “Non ne ho appena firmata una?”
    
    “Quella riguardava noi due, questa riguarda la famiglia.”
    
    Lo squadrai con ostilità. “Non ti firmo nessuna dichiarazione.”
    
    “Si tratta solo di qualche piccolo dettaglio legale, credimi” disse. Sembrava prossimo alle lacrime.
    
    Mio malgrado, provai nuovamente quello struggente senso di pena per lui. Nonostante la svolta che la separazione prima, e il divorzio poi, avevano impresso alla sua vita, non ce l’aveva fatta. Non ce l’avrebbe mai fatta. Il potere di quella famiglia, e del suo patriarca, era come un buco nero, capace di attrarre ogni luce e farla scomparire. Qualunque scintilla fosse mai scaturita in quell’anima tormentata e precaria, era spenta da tempo.
    
    “Va bene, tirala fuori e chiudiamo questa storia.”
    
    “No” ...
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