1. Tempi travagliati – Capitolo 2 – Dubbi, perplessità e conoscenze


    Data: 01/12/2022, Categorie: Cuckold Racconti Erotici, Autoerotismo Tradimenti Voyeur Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... manipolazione, zampillavano il loro tributo alla mia porca preferita e… e anch’io mi trovai la mano appiccicosa.
    
    Un paio di giorni dopo, Cate si era presa una giornata per stare con noi, prima di una trasferta che l’avrebbe tenuta lontana per una settimana. Così avevamo deciso di passare una giornata sulle colline, a far godere alla piccola Ale la bella giornata primaverile. Eravamo al tavolo di una piccola trattoria con un’eccellente cucina, quando sentii arrivare un messaggio; ormai non spegnevo neanche più il cellulare, la notte. Speravo sempre che mi chiamassero per un lavoro, un qualunque lavoro e quindi, quando squillava, rispondevo subito. Per questo presi lo smartphone dalla tasca e vidi che mi aveva chiamato Goran, mandandomi un’immagine: immaginai che fosse un altro scatto delle prodezze di mia moglie e, non avendo ancora preso una decisione sul dirle o meno che sapevo, decisi di trascurare il messaggio, lasciando il cellu sul tavolo col display verso in basso. «Chi ti ha messaggiato?» mi chiese lei, diluendo il tono inquisitorio con un sorriso distratto. Ops! «Ma niente… è uno col quale a volte lavoro, che ogni tanto mi manda delle cazzate per ridere un po’… Buone queste fettuccine, non trovi?» Cercai di distogliere la sua attenzione sottolineando la bontà del cibo e, con mio grande sollievo, accettò di portare l’attenzione sulle vivande. Dopo le fettuccine, arrivarono anche i secondi, i contorni e, prima dei dessert, decisi di andare un attimo in bagno. Alla ...
    ... fine del pasto, stavamo per alzarci e allungai la mano per riprendere il cellulare: dovetti muovere in modo strano il braccio per prenderlo… Mentre, più tardi, Cate era impegnata a cambiare Alessandra appoggiandola sul sedile posteriore della nostra auto, mi allontanai pigramente di qualche passo e, come fui certo di non essere visto da mia moglie, controllai il messaggio di Goran, che in effetti era nel tenore dei soliti: «Un mio compaesano ha ritrovato la troiona, anche se qui non chiava!!!» e l’allegato era un filmato di una decina di secondi, dove si vedeva mia moglie Caterina mentre –probabilmente in un parcheggio sotterraneo- veniva abbracciata e frugata sotto la gonna del tailleur dal tizio col quale si baciava appassionatamente. Sentii l’erezione tendere prepotente i pantaloni, ma me la feci passare rapidamente: non volevo ovviamente che mia moglie mi sorprendesse in quelle condizioni.
    
    Il giorno dopo doveva vedersi col suo capo in aeroporto e, per semplificarle le cose, la accompagnai. Nell’atrio dell’aerostazione, Cate mi presentò Stefano, il suo capo: un uomo alto, massiccio, con l’aria cordiale ed una potente stretta di mano; mi risultò subito gradevole ed intuii, tra Stefano e mia moglie una certa innaturalità nello studiato cameratismo tra colleghi, cercando di coprire ai miei occhi un rapporto più approfondito. Finalmente potevo dare un nome all’uomo che si stava facendo fare il soffocone da Cate nel loft, mentre l’altro la inculava e poi che la stava frugando ...