1. Capitolo 9 – La mia storia con una donna sposata


    Data: 10/07/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... scesi verso la figa e le tolsi il perizoma. La figa era sempre tutta depilata, profumata e iniziai a leccare il clitoride.
    
    Il respiro di Cristina di fece più accelerato e iniziò ad ansimare.
    
    “Sììì GianLuca dai che mi piace da morire! … Daii che così mi fai venire! … Ohhhhh sìììììììììììììì!?!
    
    Venne con un orgasmo vigoroso e quando si riprese la misi in posizione prona. Mi chiese:
    
    “Ma che cosa vuoi fare? … Non nel culo amore che non mi piace e poi mi fa male!”
    
    La baciai teneramente dicendo:
    
    “Non preoccuparti amore non ti farò male e non intendo scoparti il culo! … Anche se mi piacerebbe tantissimo. … Ma so che a te non piace!”
    
    Allargai le gambe e mi stesi sopra di lei e infilai il cazzo in figa. In questa posizione il cazzo è a stretto contatto con la parete anteriore della figa e del punto G che è particolarmente stimolato. Cristina iniziò a godere rumorosamente.
    
    “Ah ah ah ah ah continua così amore! … Dai che mi fai venire subito! Sìììììììì … amore continua … Sììììììì!?!?!?!”
    
    Venne con un secondo orgasmo intenso; non la lasciai riprendersi e continuai a scoparla e dopo pochi colpi di bacino tirai fuori il cazzo dalla figa e sparsi il mio seme sulle chiappe di Cristina. Mi distesi sul letto e ci baciammo e coccolammo per diverso tempo. Poi mi disse:
    
    “La posizione di come abbiamo fatto l’amore stasera non mi è piaciuta tanto in quanto non posso vederti in faccia …”
    
    “Va bene! Non ti preoccupare non la faremo più ….” Risposi
    
    Andammo in doccia ...
    ... insieme e poi a letto; c’addormentammo abbracciati. La mattina andai a lavorare; ero alquanto triste e stizzito in quanto sapevo che la sera me ne sarei dovuto tornare a casa dai miei genitori. Lavorai senza particolare entusiasmo e tornai a casa e Cristina m’accolse dandomi un bacio sulla bocca. Vedevo che era particolarmente silenziosa e malinconica. Mi feci una doccia mentre lei preparava da mangiare. Cenammo senza proferire quasi una parola e dopo ci sedemmo sul divano e le dissi:
    
    “Amore so che sei particolarmente triste perché io tra poco me ne devo andare via …”
    
    M’abbracciò e qualche lacrima e scese dal viso. Poi mi disse:
    
    “Voglio fare l’amore con te prima che tu te ne vada via! … Chissà quando lo potremo rifare!”
    
    Andammo in camera da letto; Cristina si spogliò velocemente ed io feci altrettanto. Cominciai a baciarla sul collo e con le mani l’accarezzavo con estrema dolcezza. Le tirai fuori i capezzoli, dal reggiseno, che ormai erano diventati turgidi e glieli leccai. Lei cominciò ad ansimare sul mio torace e pian piano cominciò a scendere tenendo le labbra sempre attaccate al mio corpo. Quando arrivò sul cazzo si fermò l’afferrò con una mano e cominciò a far roteare la sua lingua sulla cappella, dando di tanto in tanto un piccolo succhiotto sulla punta. Diede qualche leccata lungo tutta l’asta, si fermò sulle palle. Una sensazione provata ben poche volte e sapevo che non avrei resistito a lungo ad una simile eccitazione, così con una voce quasi ansimante ...
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