Il più bello spettacolo del mondo. - Racconti Erotici

Il più bello spettacolo del mondo.

... bisessuali insieme, coppie di sole femmine o di soli maschi e gruppetti di due maschi con una femmina, come nel nostro caso.

La stanza nella quale consumammo l’amplesso con la Emy era davvero splendida e sembrava uscita da una di quelle riviste patinate di progettazione e design che si vendono nelle edicole.

La nostra amica era carica come una pila elettrica e, ad onor del vero, anche noi non eravamo da meno. La Emy sperimentò quella notte tutte le combinazioni possibili offerte dalla presenza di due maschi volonterosi, distillando durante tutto il tempo una inusuale quantità di orgasmi.

Anche io e Giulio non fummo da meno, venendo copiosamente più volte sul suo corpo o – come piaceva a lei – sul suo dolce e ancora giovane viso.

Alla fine, quando lei si placò e trovò finalmente pace, anche noi due potemmo riposare per qualche ora. Ero stremato da quella giornata così lunga e intensa e, nonostante tutto, non riuscivo a dormire.

Ascoltavo il respiro pesante dei miei due compagni di avventura e fissavo con gli occhi un punto indistinto del soffitto; non potevo distogliere la mente da quello spettacolo lesbico così coinvolgente e sensuale, che mi aveva portato ad un livello di eccitazione mai sperimentato prima. Riflettevo tra me sul fatto che le donne erano gli esseri più fortunati dell’universo, perché potevano provare e vivere la gioia di una unione carnale così intensa e totalizzante.

Così decisi che l’indomani avrei cercato di conoscere le due ragazze che ...

... si erano esibite per noi.

Il mattino dopo io e Giulio ci recammo nel salone. Avevamo fatto entrambi una veloce doccia insieme (cosa questa che mi è sempre piaciuta fare con lui), scambiandoci opinioni sulla notte appena trascorsa.

Lasciammo dormire ancora per un po’ la Emy, che aveva bisogno di riposare più di noi due, anche in vista del viaggio di ritorno che si preannunciava lungo e stressante.

La tavola era imbandita per la colazione, anche se molti degli ospiti erano già partiti. Giulio e io ci sedemmo al tavolo e prontamente una delle cameriere si avvicinò a noi, chiedendoci che cosa desideravamo.

Ci rifocillammo un po’, nel tentativo di riprendere le forze, ma i nostri occhi pesti tradivano la stanchezza che ci pervadeva le membra.

Vidi, discosto da tutti gli altri, colui che coordinava il gruppo di camerieri e che avevo notato anche la sera precedente; così mi alzai e lo raggiunsi.

“Mi scusi, posso chiederle una informazione?”

“Certo signore, dica pure, sono al suo servizio”

“Volevo sapere se le due artiste che si sono esibite ieri sera, sono ancora qui e se scenderanno per la colazione”.

“Le signorine Elena ed Ingrid, sono ripartite alla volta di Milano stamattina molto presto, prima che tutti voi vi svegliaste; in confidenza posso dirle che, come molte loro colleghe che si sono esibite qui in precedenza, non amano trattenersi dopo lo spettacolo, proprio per evitare contatti con gli ospiti”.

“La ringrazio, e scusi per il disturbo. Ah, a ...