1. Noblesse oblige


    Data: 27/11/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... stirandoli, un gioco che gli piaceva non poco, come denunciavano i suoi sospiri.
    
    Poi il cazzo gli si è irrigidito, ha cominciato a fremere, a colare un sugo denso e ininterrotto.
    
    “Oh, che male, signor Ersilio! – ha esclamato Rudolf, quasi piegandosi per il dolore – è troppa, non ce la fa a uscire…”
    
    Ma io ho continuato il mio lavoro, senza dargli retta e per fortuna la fuoriuscita pre-eiaculatoria ha diminuito un po’ la pressione interna, così è riuscito finalmente a venire. E dire che mi ha riempito la bocca è poco! Mai gustata una produzione così abbondante e saporita.
    
    Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma come, con tutte le tue fisime di noblesse oblige, sbocchini il tuo domestico e ingoi perfino la sua sborra?”
    
    Calma! Prima di tutto io non “sbocchino” il mio domestico: faccio una cortesia ad una persona in difficoltà. Punto. Quanto al fatto di ingoiare la sua sborra, dov’è lo scandalo? È tutta roba genuina e prodotta al momento… a chilometro zero! Cosa volete di più?
    
    ***
    
    Stamattina Rudolf è venuto al lavoro quasi con le lacrime agli occhi. Gli ho chiesto cosa avesse.
    
    “Mio padrone di casa mi ha mandato via, che serve appartamento per lui.”
    
    Quando è in preda ad una forte emozione, Rudolf, riprende a parlare stentatamente… il che confesso che me lo rende ancora più simpatico.
    
    “E adesso?”, gli chiedo.
    
    “Forse torno mio paese…”
    
    Una coltellata allo stomaco non avrebbe potuto farmi più male.
    
    “Come torni al tuo paese? – balbetto in preda al panico ...
    ... – e io?”
    
    “Mi dispiace, signor Ersilio, ma non posso permettermi altro appartamento. Affitti troppo cari.”
    
    Che volete che vi dica, amici cari? Davanti alle sventure altrui, io non riesco proprio a rimanere impassibile. Sarà quel senso di generosità connaturata al mio lignaggio, o la solidarietà innata alla mia indole… non so, ma in quel momento mi è venuto spontaneo offrirgli di venire a stare da me.
    
    Lui è rimasto un momento a bocca aperta, poi mi è crollato in ginocchio davanti e ha cercato di baciarmi le mani, cosa che ovviamente non gli ho permesso: cos’era, in fin dei conti? La mia famiglia ha sempre ospitato in casa la servitù. Magari stavo ricreando i fasti del passato.
    
    Ma quando lui felicissimo è andato a svolgere i suoi lavori, mi è venuto in mente, con un senso di gelo, che io non ho una camera per la servitù e da qualche parte quel poveraccio bisognava pur farlo dormire… Ma dove?
    
    In cucina? Il mio sangue si ribella ad un obbrobrio del genere… Sul divano in soggiorno? Beh, se una persona di un metro e ottanta potesse dormire su un divano di un metro e venti… Che pasticcio!
    
    Non resta che farlo dormire nel mio letto, per fortuna da una piazza e mezza…. Ma come potrei far dormire un domestico nel mio stesso letto? per di più a strettissimo contatto? Non è possibile! Va bene la generosità, va bene la disponibilità, ma ci sono delle convenienze sociali su cui non si può sorvolare!
    
    Semplicemente, uno del mio lignaggio non può dormire nello stesso letto ...
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