Il suocero
Data: 23/11/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Incesti
Tradimenti
Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu
... alcuni secondi. Il suo cazzo pulsava, e anche il mio sfintere. Sentivamo i reciproci battiti del sangue. Poi iniziò a muoversi, piano. Sapeva quel che faceva.Mi prese per i capelli, prima, poi per le tette. Mi trattava come una bestia che veniva montata, gli piaceva farmi capire che stava possedendomi. Era proprio così.Io ridicola gli chiedevo ancora di fare piano, di smetterla.-Remo, ti prego, cosa mi fai.Era una scena che lo faceva arrapare forse di più. Mi inculava e mi sputava addosso frasi vergognose.-Mi rovini il vestito.-Ti rovino il culo, vedrai. Il vestito non è niente.E in effetti pareva avere avuto cura, nell’alzare il vestito. Non si era strappato, e le mutandine giacevano di fianco a me, sul tavolo. La camicia si stava in effetti stropicciando, ma avrei potuto inventare qualunque cosa. Ma poi che mi importava. Stavo tradendo Gigino, e lo stavo facendo con suo padre.-Ora sborro, mi svuoto nel tuo culo di troia.Lo fece, con una forza bruta e con un verso gutturale e primitivo. Ci eravamo accoppiati, mi aveva fatta sua. Non pensavo a cosa sarebbe successo in futuro, non ci pensavo. Gigino lo avevo tradito ...
... soltanto all’inizio del nostro fidanzamento, un paio di volte con un mio ex. Ma avevo poi deciso di smetterla. Adesso suo padre mi aveva sporcato ancora.Mentre ci ricomponevamo, lui si lasciò scappare una frase che sapeva di ordine, ma sapeva anche di verità, come se mi avesse letto dentro.-Quando ti verrà voglia di scopare bene, e son sicuro ce ti verrà, adesso sai dove andare e da chi.Abbassai lo sguardo.-Rispondi.-Sì, Remo.E così fu.Fu in cantina, qualche settimana dopo. E poi a casa nostra, con la scusa di ripararmi un tavolo. Fu in auto, in un parcheggio, mentre pioveva, mentre Gigino era a fare la spesa a pochi metri da noi.Fu il giorno delle nozze, dentro al ristorante. E sarà anche tra poco, mentre riordino questi pensieri e sta per arrivare l’orario della sua visita, con mio marito in viaggio per lavoro in Francia, e quattro giorni interi io da sola a casa, attenta a non aprire la porta a nessuno, a non accettare le caramelle dagli sconosciuti, come fossi un’ingenua scolaretta. Suona il citofono, è lui. Sfilo la vestaglia e rimango in lingerie, quella che mi ha comprato Remo e che mi ha detto di indossare oggi.