Il suocero
Data: 23/11/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Incesti
Tradimenti
Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu
Quando Gigino mi portò a conoscere i suoi genitori, non avevo il minimo sospetto di stare cadendo in una pentola rovente. Avvenne a pranzo, nella casa dei due signori Colombini sulle colline sopra Torino dove si erano trasferiti una volta in pensione.La madre era stata una insegnante, il padre un militare. Ambedue godevano di pensioni corpose e si erano potuti ritirare in età giovane. Avevano, quando li conobbi, sessantaquattro anni ciascuno.Chi deteneva la guida della casa però, contrariamente a ogni stereotipo, era la donna. Una autoritaria magra e antipatica donnetta bassa, piena di tic e con degli occhiali dalla spessa montatura che la facevano somigliare a una caricatura. Ella si interessava di tutto, con tutti. Chiamava il figlio più volte al giorno, decideva gli orari della casa, e quando appunto eravamo stati suoi ospiti ci era toccato un rituale comandato di visita alla grande villa, di visione delle fotografie di Gigino da piccolo. E avanti così, fino al pranzo, cucinato da una gastronomia esclusiva vicino casa. Almeno non era tirchia!Il padre, mio futuro suocero, se ne stava imbronciato e silenzioso quasi per tutto il tempo. Osservava e parlava poco, come abituato alla presenza della moglie che esondava continuamente. Che pazienza, e che noia!Gigino sembrava assuefatto alla madre, mentre io mi sforzavo con grande fatica di restare gentile e calma.
In fondo sposarmi con Gigino avrebbe significato mettere un piede nella futura eredità di quella famiglia, e a ...
... sentire Gigino i suoi genitori erano davvero ben assortiti, in quanto a finanze.Fu dopo pranzo che i ruoli all’interno della scena cambiarono.La madre e Gigino se ne salirono al piano di sopra, adducendo di doversi occupare di alcune questioni burocratiche. Non feci in tempo a indispettirmi che il padre, Remo, mi prese sottobraccio per condurmi in giardino. Non disse una parola, mi prese e basta. Anche questo comportamento non mi andava molto a genio, sembrava mi stesse arrestando.Il giardino era davvero grande e dotato di una vista spettacolare sulla città. C’erano alberi da frutto, siepi ben curate, e deliziosi angoli con panchine, e perfino un dondolo bianco, come nelle favole. Sarei potuta essere la principessa di quella favola, se non che Remo per me aveva altre idee, e un altro ruolo.-Che intenzioni hai con mio figlio?La domanda mi arrivò come una frustata.-Beh, le migliori. Vorremmo sposarci.-Lo so, lo so. Non sto parlando della facciata. Intendo qui dentro.E mi puntò l’indice sulla fronte.-E qui.E mi punto lo stesso indice in mezzo al petto. Ora il suo sguardo era serio.-E anche qui.E la mano scese, puntando ancora l’indice, questa volta tra le mie gambe.Mi ritrassi un po’, sconvolta da quel gesto così intimo.-Allora? Rispondimi, Chiara.Avevo ventisette anni, e mai mi ero sentita in imbarazzo come in quel momento.-Le ho detto, Remo, io sono serissima. Siamo innamorati, io e Gigino.-Bene, bene.Si voltò, dando una controllata a dei fiori.Dandomi le spalle mi fece una domanda ...