La più bella donna della città
Data: 11/11/2022,
Categorie:
Etero
Autore: NathanNathan, Fonte: Annunci69
... risse.
"Questi figli di puttana," diceva, "solo perché ti pagano da bere, si credono in diritto alla
patacca."
"Ogni volta che accetti da bere, vai incontro a guai."
"Ma io penso che gli interessi io, mica il mio corpo."
"A me interessi te e anche il tuo corpo. Dubito però che gli altri uomini, perlopiù, vedano oltre
il tuo corpo."
Stetti fuori città per un paio di mesi, girai di qua e di là, poi ritornai. Non me n'ero scordato di
Cass, ma c'era stato non so che bisticcio, eppoi avevo voglia di andare un po' in giro.
Quando ritornai m'immaginavo che lei fosse andata via, invece ero al West End Bar da neanche una trentina di minuti quando lei entrò e si venne a sedere vicino a me.
"Eccoti qua, bastardo, sei tornato."
Le offrii da bere. Poi la guardai. Portava un vestito con il colletto alto. Non le avevo mai visto
una roba così indosso. E sotto ciascun occhio ci aveva, conficcate, due spille con le capocchie in vetro. Si vedevano solo le capocchie, ma le spille erano dentro nella carne del viso.
"Mannaggia a te, vuoi proprio deturparti, eh?" "Macché, è la moda, cretino."
"Tu sei matta."
Mi sei mancato," ella disse.
"Hai qualcun altro?"
"Non c'è nessun altro. Solo te: Ma però batto. La metto dieci dollari. A te, te la do gratis." "Tirati via quegli spilli."
"No, è gran moda."
"Mi fan male a me, da matti."
"Dici sul serio?"
"Perdio, sul serio, sì."
"Pian piano Cass estrasse le due spille, le mise nella ...
... borsa.
"Perché sfotti così la tua bellezza?" le chiesi. "Perché non ci vivi insieme, e via?"
"Perché la gente pensa ch'è tutto quel che ho. La bellezza non è niente, la bellezza non dura.
Non lo sai quanto sei fortunato tu, a essere brutto, ché se a qualcuno gli piaci, così sai che è per qualche cosa d'altro."
"E va bene," dissi, "sono fortunato."
"Mica dico che sei brutto. Ti trovano brutto gli altri, ma hai una faccia affascinante."
"Grazie."
Bevemmo ancora.
"Cos'è che fai?" domandò lei.
"Niente. Non mi va di fare niente. Non mi importa."
"Di niente, neanche a me. Se eri una donna potevi battere."
"Non credo che m'andrebbe, alla lunga, di fare intimità con tanti estranei. È una roba che
stanca."
"Altroché, se stanca. Tutto stanca, e consuma."
Uscimmo insieme. La gente per strada si voltava ancora a guardare Cass. Era ancora una donna
molto bella.
Forse più bella che mai.
Andammo su da me e stappai una bottiglia di vino e ci mettemmo a parlare. Fra Cass e me era facile, parlare.
Parlava lei un po' e io stavo a sentire poi parlavo io. Il colloquio andava avanti senza sforzo.
Pareva che scoprissimo tanti segreti comuni a entrambi. Quando ne scopriva uno grosso Cass scoppiava a ridere, quella sua risata era come la gioia sprizzata dal fuoco. Sempre parlando ci abbracciavamo, ci baciavamo. Così andammo su di giri e ci venne voglia di andare a letto. Allora Cass si tolse quel vestito con il colletto alto e io la vidi: la brutta ...