La più bella donna della città
Data: 11/11/2022,
Categorie:
Etero
Autore: NathanNathan, Fonte: Annunci69
... avevano visto quel numero. Il padrone del bar venne oltre.
"Senti," disse a Cass, "provaci un'altra volta e fili fuori. Non ci vanno, certi pezzi d'arte varia." "Al, vaffanculo, amico!" disse lei.
"Vedi di tenerla a bada," disse a me il proprietario.
"Sta' tranquillo," dissi io.
"Il naso è mio," disse Cass, "e ci faccio quel che mi pare."
"No," dissi, "fai male a me."
"Vuoi dire che ti fa male, quando m'infilzo uno spillo nel naso?" "Sì. É così."
"Va bene. Non lo farò più. Sta' su bello."
Mi baciò, con una specie di ghignetto misto al bacio e premendosi il fazzoletto sulla ferita.
La sua indole era affine alla pazzia, aveva un temperamento che certi chiamano pazzia. Quando chiusero il locale ce ne andammo su da me.
Avevo della birra e ci sedemmo a chiacchierare. Fu allora che avvertii quanto fosse gentile, percepii la bontà che era in lei. Si tradiva a sua insaputa. Poi però si ritraeva, ritornava selvatica, d'uno balzo, piena d'incongruità. Stavagante. Schizoide. Una bellissima schizoide spirituale. Forse qualcuno, qualcosa, prima o poi l'avrebbe rovinata per sempre. Io speravo che non toccasse a me.
Andammo a letto e, dopo ch'ebbi spento la luce, Cass mi disse. "Ti va adesso? O domattina?" "Domattina." E mi voltai dall'altra parte.
La mattina dopo m'alzai e andai a fare il caffè e gliene portai una tazza a letto.
Si mise a ridere. "Sei il primo tu, che non ha avuto fretta."
"Non c'è mica bisogno," le dissi, "di farlo per ...
... forza."
"No, aspetta. Adesso ho voglia. Mi vado a dare una rinfrescata."
Andò in bagno. Ne tornò poco dopo. Era stupenda, con i lunghi capelli neri lucenti, gli occhi e le labbra lucenti, tutta lucente... Mise in mostra il suo corpo con calma, come una cosa buona. Si infilò tra le lenzuola.
"Vieni qua, amante mio." Mi disse.
L'abbracciai.
Mi abbracciò con abbandono, senza furia. L'accarezzai per tutto il corpo, fra i capelli. La
montai. Era calda e stretta. Cominciai a pompare pian piano, affinché durasse. Mi guardava diritto negli occhi.
"Come ti chiami?" le chiesi.
"Ma che differenza fa?" mi chiese lei.
Mi misi a ridere e continuai. Poi dopo si rivestì e la riaccompagnai in macchina al bar, però
non riuscivo a levarmela dalla testa. Non avevo un lavoro, così dormii fino alle due del pomeriggio, poi mi alzai e lessi il giornale. Ero nella vasca da bagno quando lei arrivò, con una grossa foglia: un orecchio d'elefante.
"Lo sapevo che eri nella vasca," mi disse, "e così t'ho portato qualcosa per coprirti l'affare, naturista."
Mi lanciò l'orecchio d'elefante dentro la vasca.
"Come lo sapevi che m'avresti trovato nel bagno?"
"Lo sapevo."
Quasi ogni giorno Cass arrivava mentre ero dentro la vasca. A ore diverse, ma non si sbagliava quasi mai. E portava la foglia d'elefante. E poi facevamo l'amore.
Un paio di volte, dietro sua telefonata, mi toccò andare a tirarla fuori, pagando la cauzione, perché l'avevano messa al fresco per ubriachezza e ...