1. Prova d'orchestra - prima parte


    Data: 09/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    Non ero arrivato da molto quando è entrato portando l’astuccio dello strumento. Non avevo mai sentito niente di così strano in vita mia. Stavo preparandomi, musica sul leggio, strumento accordato, sai, tutto quello che serve a riempire il tempo mentre si aspetta l'arrivo del maestro per iniziare la prova, quando è entrata quella visione che si è seduta nella sezione degli ottoni, al leggio della prima tromba. E mi sono sentito strano, non riuscivo a vederlo completamente senza girare un po' la testa verso di lui, ma sapevo che è là. Ero nuovo dell'orchestra e speravo di essere all'altezza. Avevo sostenuto un'audizione per un posto, avevo vinto il concorso e volevo fare una buona impressione, ma mi sono sentito di doverlo guardarlo di nuovo. ‘Dovrebbe avere la mia età’ Ho pensato, forse un po' più giovane, con un viso rotondo e capelli castano chiaro tagliati corti. Un viso dolce, attraente. Accidenti, non avevo mai studiato il viso di un ragazzo prima di allora, ma il suo era veramente bello. Occhi chiari che si accoppiavano ai capelli, guance leggermente rosee ed un naso in perfetta proporzione. Un ragazzo può essere bello? E perché lo stavo osservando? E perché non potevo togliergli gli occhi di dosso? Era magro e della mia altezza. Bene, stavo pensando a tutto questo ed ero seduto quando si è girato e ha incrociato il mio sguardo.
    
    “Ciao, chi sei?” Mi stava domandando chi ero, ed io stavo là seduto a bocca aperta e lo guardavo.
    
    “Sono il nuovo clarinetto”
    
    “Er, sì, ...
    ... ‘nuovo clarinetto’, ma come ti chiami?”
    
    “Oh, scusa. Giorgio. Mi chiamo Giorgio.”
    
    “Io sono Aldo.” E mi ha sorriso; il viso gli si è illuminato ed io mi sono sentito ancora più strano.
    
    “Sei già stato in un'orchestra?”
    
    “Beh in una o due ma penso che questa sia la più importante”
    
    “Ti troverai bene, penso. Ogni tanto ci facciamo delle belle risate; non essere così serio!” E ha riso, una bella risata argentina.
    
    “Quindi è un po' di tempo che sei nell'orchestra?” Dovevo parlargli, non avevo idea del perché, era solo un desiderio irresistibile di parlare con lui, di poterlo guardare. “Un veterano ed un neofita!” Rideva mentre lo diceva.
    
    “Mi stai prendendo in giro!”
    
    “Beh, un po’” ha ammesso: “E perché no? Dammi una buona ragione perché non debba prenderti in giro?”
    
    Non ero sicuro di quanto stava succedendo, la mia testa era un turbine e mi sentivo senza fiato. Ho pensato di essere sul punto di svenire, ma non sono svenuto e sono stato salvato dal maestro che ha richiamato l'attenzione di tutti. Tutti? Non mi ero accorto che ci fosse qualcun altro nel locale. E abbiamo cominciato la prova. Roba leggera, la marcia Radetzky, tutto bene, poi altra musica stile banda, e potevo suonare anche se la maggior parte del tempo la passavo a leggere la musica. Mi piacerebbe dire che mi ero ripreso completamente durante la prova, invece continuavo a girarmi per vedere se Aldo era reale, se era ancora là... tra un pezzo e l'altro, naturalmente, e quando lo facevo vedevo che ...
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