La sbronza - 1 - Racconti Erotici

La sbronza - 1

1 – GIOCHI DI FANTASIA

Sempre così gli uomini.

Mica solo mio marito.

Anche quando ero fidanzata con Paolo, ai tempi dell’Università, succedeva la stessa cosa.

A parole, lo desiderava, si eccitava anche solo a parlarne.

Quando era stanco, distratto da problemi di famiglia, di soldi, di esami che non riusciva a dare, di tesi lunghissima e stressante, faceva fatica ad eccitarsi: altro che disfunzione erettile, proprio non gli tirava.

Allora cominciavo a stuzzicarlo.

- Mi viene sempre in mente quello che mi dicevi ieri: ma davvero ti piacerebbe farlo in tre? Ma non ti darebbe fastidio vedermi nuda tra le braccia di un altro, che mi abbraccia, mi bacia, me la tocca?

E già lo vedevo rizzarsi un poco.

E se non era abbastanza, insistevo.

- E magari lo tocco io, gli tocco il cazzo, non ti darebbe fastidio?

Non c’era nemmeno bisogno che scendessi in particolari, di solito.

E mentre facevamo sesso era lui a riprendere il filo del discorso.

Forse quando capiva che gli stava scemando l’eccitazione, lui stesso ricominciava.

- Non credo che tu lo faresti, Margherita, sei troppo puritana; però, se ci penso, sarebbe davvero bello farlo in tre.

E con chi, allora, quello sì, no con quell’altro, no, non mi piace per niente. Quello invece mi piace, ma ho idea che ce l’abbia troppo grosso.

A parole, abbiamo fatto così tanti triangoli che nemmeno tutti gli iscritti di A69 insieme, in un anno, riescono a fare.

A parole.

La stessa identica cosa ...

... con Giorgio, mio marito ormai da dieci anni.

Ancora più articolata.

Lo facciamo un sabato, dal pomeriggio fino a tarda notte.

E dove mettiamo i bambini?

Dobbiamo aspettare che tua madre stia meglio, così possiamo portarli da lei, e lo facciamo qui, in casa.

Mettiamo un’annuncio su A69 e cerchiamo uno che ti piaccia.

Prima una cenetta stuzzicante, preparata da te, Margherita, con tutte quelle cose afrodisiache.

Scegliamo un tipo di quelli che si vedono in fotografia, con il cazzo in primo piano, così sai quello che ti capita.

Non quelli grossi, che ti rovinano, aggiungeva lui.

Quando necessario, intervenivo io, sempre a scopo terapeutico: guarda che se ce l’ha grosso, certo non una esagerazione, magari un po’ più di te, non mi dispiacerebbe, anzi, sarebbe bello farsi riempire da un cazzo bello grosso. Basta che non sia un tipo violento. Magari un poco, all’inizio, un po’ di violenza ci vuole, lo sai, vero, che a una un po’ troia come la tua Margheritina, il tipo violento piace, ma non deve essere troppo violento.

E gli veniva duro.

E i giochi col vibratore:

- Facciamo finta che sia un altro a scoparti il culo, mentre io ti sto chiavando la fica - mi diceva lui.

Mi veniva voglia, ogni tanto, di dirglielo in faccia:

- Ma cosa credi, che un vibratore, anche se grosso, sia la stessa cosa di un cazzo autentico che mi scopa il culo, mentre tu mi scopi la figa? Ma guarda che ti sbagli! Sono due cose diverse. E lascialo dire a me, che certe cose ...