H, H & S - Conciata per le Feste
Data: 08/11/2022,
Categorie:
Maturo
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
Il mio scopo era provare che effetto facevo
su un uomo anziano, in prolungata astinenza.
Volevo essere un dono per lui ...
un piccolo miracolo, una vincita alla lotteria.
Una specie di regalo di Babbo Natale.
(21 dicembre 2012 – ore 15 circa nei pressi di Capri, NA – Italy)
Cari amici, dovete sapere due cose prima di leggere questo piccolo resoconto: la prima è che io scrivo, scrivo ... ma poi, “faccio” ben poco, non tanto per restare casta fino al Giudizio universale, ma perché non ho molti vizi.
I vizi mi piacerebbero, e tanto, ma non me li posso permettere.
Non sono che una semplice impiegata, un po’ sul precario (come tutti noi, comuni mortali, al giorno d’oggi), pendolare, ma anche casalinga e mamma (non potendomi permettere “personale di servizio”).
Oh, intendiamoci, non sono neppure un’educanda ... forse, da questo, nasce il mio sfogo nello scrivere racconti erotici.
La seconda cosa è che sì, lo confesso, anche io ho la mia piccola (?) forma di depravazione. Da ragazza, quando facevamo all’amore col fidanzatino di turno, ci si arrangiava ... niente alberghi; raramente si rimediava una casa o una precaria garconnière.
Per lo più si scopava alla buona in macchina o in qualche luogo, più o meno appartato. Ora, dato che sono molto lenta nel provare piacere, in quell’epoca non riuscivo a venire quasi mai.
Mentre la precarietà e i pericoli (questo l’ho capito molto dopo) giocavano a favore del porcellino di turno.
Tutti gli ...
... adolescenti “soffrono” o, meglio, godono, di eiaculazione “veloce”, quindi, se la cavavano alla svelta con i preliminari (che a noi ragazze piacciono tanto) e cercavano subito di andare al sodo, sborrando il più presto possibile.
Magari, se la pace della “location” lo permetteva, se ne facevano due o anche tre.
Ma queste sono solo puntualizzazioni che tutti conoscono, ovviamente.
Il preambolo serve solo a confessarvi la mia “perversa” fantasia sessuale.
Quando, finalmente, raggiungevo la mia casetta tranquilla e gli spazi a me familiari, dopo la tempesta , diciamo, nella quiete di camera mia o nel bagno, ben chiuso a chiave, mi dedicavo a una lunga e deliziosa masturbazione.
Libera da affanni e senza fretta, mi attardavo deliziosamente sulle mie grandi labbra e sul clitoride, che, spesso, era ancora arrossato dalle decise e ripetute penetrazioni degli irruenti “compagni di gioco”.
Mi piaceva titillarmi e cercavo di farlo al più presto, in modo da ritrovarmi la pancia o la fighetta, ancora irrorate di sperma, a volte secco, altre volte, caldo, liquido e copioso.
Lo lasciavo fuoriuscire, a goccioloni, dal mio buco, e me lo trastullavo tra le dita, usandolo come lubrificante: era odoroso d’uomo ... e molto eccitante.
Questi momenti di estasi mi portavano a fantasticare e, le mie fantasie, erano incentrate su questi punti fondamentali: essere vista o spiata mentre facevo sesso col mio ragazzo e, inoltre, donare piacere a uno sconosciuto.
Non era tanto l’idea di ...